Raccolta differenziata, i risultati di una ricerca a Matera
I cittadini materani sono ben disposti ad accettare un cambiamento in positivo, una svolta nel senso del miglioramento nel sistema di smaltimento dei rifiuti e in particolare per quel che riguarda la raccolta differenziata, ma questa, tuttavia, non viene percepita come uno stile di vita. E’ quanto emerge da una ricerca commissionata ed eseguita dall’Autorità d’Ambito Territoriale Ottimale dei rifiuti e dal Comune di Matera, volta a comprendere quale idea il cittadino possiede sulla raccolta differenziata. La ricerca, che è stata condotta nei mesi di luglio e agosto scorsi, ha riguardato 450 abitanti ed è stata sviluppata secondo un metodo d’indagine esplorativo e sensoriale denominato MuSeS (Multi Sensory Sort). Nello specifico, sono stati analizzati:
– il gradimento attuale del servizio offerto dall’amministrazione comunale e dal gestore,
– gli attuali aspetti comportamentali dei cittadini, le barriere e le idiosincrasie da superare per spingere a comportamenti virtuosi legati alla raccolta differenziata,
– gli strumenti di comunicazione con cui sarà possibile veicolare i messaggi e le informative istituzionali.
Quello che è emerso è che nessun cittadino collega la raccolta differenziata a un comportamento corretto e necessario.
I cittadini associano la “Raccolta differenziata” più all’operato del Comune che al suo significato reale (rispetto per l’ambiente, interesse collettivo, impegno personale). È anche risultata una certa confusione nella conoscenza degli esempi virtuosi e non vi è alcuna reazione concreta capace di spingere verso comportamenti in linea con le normative vigenti. Oggi questa mancanza ha permesso lo stratificarsi di elementi e vissuti negativi e la convinzione che il fallimento della raccolta differenziata dipenda esclusivamente dalla ditta appaltatrice del servizio, anche se non si ha la conoscenza del servizio che svolge e della sua identità. Analizzando nel dettaglio i dati della ricerca, è importante sottolineare il duplice aspetto, comune alla maggior parte degli intervistati: a un superficiale vissuto negativo, è corrisposto la verbalizzazione per assunti positivi. Si percepisce chiaramente che gli abitanti della città di Matera, inconsciamente, sono ben disposti ad accettare un cambiamento in positivo, ma quello che è interessante è mettere in evidenza la disponibilità al cambiamento e soprattutto al miglioramento. In base ai risultati dell’indagine, le principali motivazioni per cui i materani non fanno la raccolta differenziata, vengono giustificate con:
– l’assenza di informazioni corrette
– la destinazione finale dei rifiuti (“finiscono tutti in discarica in maniera indistinta”)
– la poca fiducia nell’operato delle istituzioni preposte
– il giudizio sull’operato dell’azienda che gestisce il servizio
– la presa di posizione negativa a monte: “non lo faccio per principio”
– la poca praticità nel gestire gli ingombri dei rifiuti per le attività commerciali
Tra coloro che, invece, la raccolta differenziatala fanno, le motivazioni raccolte sono le seguenti:
– coscienza personale
– sensibilità alle tematiche ambientali
– abitudine radicata nel tempo
“I risultati dell’indagine ed il metodo seguito per la raccolta e l’elaborazione dei dati – afferma l’assessore comunale all’Ambiente, Rocco Rivelli – ci restituiscono un quadro che necessita di azioni dall’impatto molto forte per cambiare abitudini e comportamenti, nonché per sviluppare nuove motivazioni. Abbiamo, soprattutto, l’esigenza di associare la raccolta differenziata ad un comportamento socialmente importante, ed alla sua valenza ambientale. Da parte dell’Amministrazione comunale – conclude Rivelli – vi è l’esigenza di rendere trasparente ogni aspetto legato alla raccolta differenziata, in maniera tale da non lasciare margini di dubbio non solo riguardo all’utilità del sistema, bensì in relazione ai processi di smaltimento”.
Hanno collaborato alla campagna: per la fotografia Luca Centola; produzione audiovisive Luca Acito; grafica Luisa Lapacciana; direzione creativa GB comunicazione. Il metodo MuSeS si basa su tecniche proiettive capaci di bypassare le barriere razionali e indagare gli aspetti più inconsapevoli e inconsci. Questo tipo di analisi è stato preferito ad un tipo d’indagine classica per riuscire a cogliere l’essenza e gli aspetti irrazionali ed emotivi seguiti dagli intervistati. Le innovazioni introdotte dal MuSeS sono essenzialmente quelle di bypassare gli aspetti cognitivi dell’intervistato e mirare alle sue aspettative inconsapevoli, basarsi su stimolazioni multisensoriali, oltrepassare la suddivisione tradizionale tra metodi qualitativi e quantitativi.