Ramadan anche a Matera
A Matera vi sono diversi musulmani che in agosto vivono il mese di preghiera del Ramadam nella nostra città. Ne parliamo con il dott. Giuseppe Clemente, Direttore del Centro Culturale Islamico a Matera: “Il mese di preghiera del Ramadan ricorre in tutta Italia, tra i musulmani, a commemorazione del digiuno già praticato in ambito biblico con Mosè, che rimase quaranta giorni e quaranta notti sul Sinai, senza mangiare né bere, prima di ricevere il decalogo dal Signore (Es 34,28; Dt 9,9). Durante il Ramadan, uno dei cinque pilastri della fede musulmana, iniziato col primo spicchio della luna nuova, il fedele è invitato a cercare con i propri occhi il segno nel cielo. In Italia, secondo i dati dell’Ufficio centrale della Chiesa – sottolinea Clemente – vivono oltre un milione e 300 mila islamici. La tradizione dice che è un mese sacro perché fu in un istante di una notte del Ramadan, la 27a, il giorno del Destino, che il Corano venne rivelato integralmente al profeta Maometto, ed è il mese quindi che appartiene a Dio. Anche in ambito cristiano il digiuno rientra in una pia pratica come forma di offerta penitenziale e di rispetto al Dio unico di Abramo capostipite delle tre grandi religioni monoteistiche universali, ebraica, cristiana e musulmana”.
A Matera? “Quest’anno a Matera si vuole cogliere questo evento religioso come opportunità di promozione della conoscenza positiva dell’Islam. Occorre – spiega Giuseppe Clemente – creare in città una struttura quale centro interculturale al servizio di tutti, con personale specializzato nel settore della mediazione culturale e del dialogo interreligioso. Abbiamo in città la disponibilità di una competente mediatrice straniera proveniente dal Centro di Torino e dirigente nel campo femminile. Ed ho fatto più volte richiesta al Comune di Matera di una struttura idonea allo scopo sociale, da attrezzare con sistemi mediatici d’avanguardia e servizio satellitare per la conoscenza e diffusione della lingua italiana e delle lingue straniere delle varie provenienze islamiche. Ci danno esempio oltre alle molte strutture già operanti sul territorio italiano, il Sultanato dell’Oman con un insegnamento in loco della lingua italiana, affidata ad un’insegnante italiana, oltre a molte altre scuole di italiano presenti in paesi arabi”. Molto interesse ha suscitato infine la notizia riferita dal Segretario Generale dell’Ufficio Turismo e Sviluppo con il Regno di Giordania, dott. Claudio Pio Clemente, della scelta dell’imam Jamal Al Sufrati di intitolare la sua moschea di Madaba, alle porte di Amman (la Capitale della Giordania) a Gesù Cristo.
“È la prima volta nel mondo musulmano – sottolinea Clemente – che una moschea viene dedicata a Gesù, “Il Profeta di pace”, la moschea vuole portare un messaggio di ‘convivenza e tolleranza’, così come spiega l’imam Jamal Al Sufrati, spostando più in là lo scontro di civiltà”.
Carlo Abbatino