Realizzato a Bari il primo centro specializzato nella prevenzione e cura delle aritmie cardiache
Nasce all’Ospedale Santa Maria di Bari il primo centro del Sud specializzato nella prevenzione e cura delle aritmie cardiache. La nuova equipe di Aritmologia ed Elettrofisiologia dell’ospedale barese rappresenta un fiore all’occhiello del Dipartimento cuore di GVM Care & Research, diretto dal dottor Giuseppe Speziale. L’Unità operativa di Aritmologia ed Elettrofisiologia sarà guidata dal dottor Pasquale Filannino: dieci anni di esperienza in ambito aritmologico, con all’attivo 200 trattamenti l’anno di fibrillazione atriale, nonché braccio destro del dottor Saverio Iacopino, coordinatore nazionale del dell’Aritmologia di GVM Care & Research nonché Direttore del Dipartimento di Aritmologia del Maria Cecilia Hospital di Cotignola.
Dall’incidenza in aumento delle aritmie cardiache deriva l’importanza della presenza di un centro aritmologico in Puglia che sia in grado di trattare tutte le patologie aritmiche compresa la fibrillazione atriale – un’alterazione del ritmo del cuore – che colpisce il 2% della popolazione: in Italia ne soffrono 600 mila persone. La fibrillazione atriale è l’aritmia di più frequente riscontro e interessa ugualmente sia uomini che donne. Le probabilità di sviluppare tale condizione aumentano con l’avanzare dell’età oppure possono essere correlate a patologie pregresse e ancora ad un intervento cardiochirurgico.
La fibrillazione atriale è inoltre causa del 25% degli ictus cerebrali per cui il suo corretto riconoscimento e trattamento è cruciale per ridurre eventi clinici invalidanti. In molti casi l’aritmia può essere asintomatica e pertanto più difficile da diagnosticare esponendo il soggetto ad un maggior rischio di Ictus.
“Il punto di forza della nuova Unità operativa – spiega il dottor Filannino – è l’utilizzo delle metodiche di mappaggio con sistema CARTO per la cura delle aritmie complesse come le forme atriali e ventricolari e l’introduzione di metodiche innovative nel trattamento della fibrillazione atriale, come la crioablazione, una tecnica che, sfruttando il freddo come energia, blocca ed elimina il disturbo elettrico anomalo del cuore”.
La tecnica consiste nell’introduzione di una guida nella vena polmonare su cui viene fatto scorrere un palloncino gonfiabile. Una volta posizionato il palloncino nell’antro di una vena polmonare, lo stesso viene gonfiato e spinto fino a “tappare” l’antro della vena. A questo punto, il palloncino viene ghiacciato a temperature di -40°/-50° per circa 4 minuti. Lo scopo è di creare una lesione circonferenziale isolando la vena polmonare.
“A parità di efficacia rispetto alle tecniche classiche di ablazione, la crioablazione come dimostrato da recenti studi pubblicati – prosegue il dottor Filannino – può riportare risultati migliori specie nei pazienti giovani; la procedura d’intervento, poi, ha tempi dimezzati, grazie a una tecnica più semplice e minori complicanze. Da non sottovalutare, infine, la minor esposizione radiologica del paziente”.
Il nuovo centro è inoltre specializzato negli impianti dei dispositivi biventricolari (compatibili con risonanza magnetica nucleare) per la terapia elettrica dello scompenso cardiaco e nell’impianto del mini-pacemaker, (MICRA) considerata la notevole esperienza in questa innovativa metodica di impianto sviluppata presso Maria Cecilia Hospital, centro nazionale di riferimento (MICRA Academy) per la formazione dei medici che intendono certificarsi per tale tipo di intervento.