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Recuperare la qualità degli spazi urbani

“L’Europa guarda alle città come il motore dello sviluppo all’interno delle politiche di coesione territoriale. L’attuale ciclo di programmazione individua nei sistemi urbani un motore di sviluppo per i territori nell’ottica delle funzione sono chiamati a svolgere”. Lo ha detto l’assessore alle Infrastrutture Agatino Mancusi, che questa mattina ha partecipato a Roma, in qualità di coordinatore vicario della Commissione infrastrutture mobilità e governo nell’ambito della Conferenza delle Regioni, all’incontro “Un piano per le città”, con la presenza, tra gli altri, del presidente del Censis Giuseppe De Rita e del ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera. Partendo da un rapporto redatto da Ance e Censis sulla vivibilità urbana, l’iniziativa ha voluto avviare un confronto tra tutti i soggetti pubblici e privati per arrivare a concretizzare nei prossimi mesi un Piano di rilancio delle città.

“Il tema – ha sottolineato l’assessore Mancusi – non è quello di creare quartieri nuovi, ma piuttosto di trasformare la città consolidata, recuperando qualità e funzionalità”. Il “Piano per le città” fa parte del Decreto Sviluppo, “incentiva soprattutto la riqualificazione delle aree degradate. Per questo sono previste misure fiscali di sostegno, quali – ha spiegato – la riduzione degli immobili a carico delle imprese che acquistano immobili da ristrutturare, la tassazione agevolata per le plusvalenze, ed incentivi per favorire l’accesso alla prima casa in aree oggetto di riqualificazione da parte delle categorie sociali svantaggiate”.

L’edilizia, dunque, rientra a pieno titolo nelle caratteristiche di un’economia sempre più innovativa, efficiente, competitiva e sostenibile soprattutto sotto il profilo energetico per conseguire l’obiettivo della vivibilità delle nostre città.

“La qualità urbana – ha continuato Mancusi – si consegue anche attraverso una politica dell’abitare, che coniughi e raccordi le politiche abitative e quelle per la città, per superare il degrado dei quartieri e conseguire adeguati livelli di integrazione del tessuto edilizio e sociale. E’ questo un tema focalizzante del documento approvato dal tavolo interistituzionale di concertazione sulle politiche abitative, istituito nel 2007, di cui la Conferenza delle Regioni ha sottolineato la ripresa dei lavori”.

La qualità urbana si configura, dunque, come un valore rispetto al quale orientare le scelte di governo, “includendo – ha detto ancora l’assessore – dimensioni nuove che influiscono fortemente sulla gestione dello spazio urbano e sullo sviluppo delle infrastrutture immateriale, delle tecnologia, dei modelli organizzativi dei servizi che presentano spazi di innovazione nel breve-medio periodo”. In questo contesto, diventa rilevante il rapporto tra città e territori marginali, soprattutto quelli a forte rischio spopolamento. “E’ necessario – ha sostenuto – trovare delle prospettive in una revisione del rapporto città-periferia, proprio in un’ottica di equità nella distribuzione delle opportunità per i cittadini. E’ essenziale garantire una ripartizione di servizi per la comunità non concentrata in pochi centri urbani ma distribuiti all’interno della rete della città in funzione delle specifiche vocazioni territoriali”.

“Si aprono nuovi scenari di sviluppo – ha concluso Mancusi – efficaci a condizione di includere le prospettive del governo partecipato, della mobilità efficiente, della sostenibilità efficiente ed efficienza economica, dell’accessibilità delle funzioni e dei servizi e dell’organizzazione policentrica del sistema infrastrutturale”.

 

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