Reddito minimo, CGIL CISL UIL lanciano l’allarme
Le segreterie regionali di Cgil Cisl Uil esprimono preoccupazione e disaccordo rispetto alle notizie giunte ieri relativamente alla soglia Isee per l’accesso al reddito minimo di inserimento per i beneficiari del bando A (ex mobilità in deroga). I sindacati avevano chiesto di alzare il limite Isee di accesso al reddito minimo per i lavoratori ex mobilità in deroga da 15.500 a 18.500 euro. Invece, è stato comunicato che prima della data di scadenza della presentazione delle domande nulla verrà fatto. Una dichiarazione, questa, che ha lasciato insoddisfatte Cgil Cisl Uil che ricordano alla Regione la sottoscrizione di un accordo, nella scorsa stagione invernale, che prevedeva un tetto Isee di 18.500 euro, poi ridotto a 15.500 dal Consiglio regionale.
I dati sull’andamento della presentazione delle domande, comunicati nei giorni scorsi, confermano che le istanze presentate per il bando B (disoccupati e inoccupati) a 15 giorni dalla scadenza hanno già superato le previsioni ed impegnato per intero i 5 milioni destinati a questa misura. Di contro, i numeri delle domande per il bando A (lavoratori fuoriusciti dalla mobilità in deroga) sono di gran lunga inferiori alle previsioni iniziali, nonostante gli allarmi e i moniti lanciati dal sindacato confederale lucano.
La ragione, come avevano previsto Cgil Cisl Uil, è da individuarsi prevalentemente nel limite Isee che mette fuori capi-famiglia che, per le difficoltà di mantenere una famiglia ed un alloggio con 400-500 euro di indennità, sono stati costretti a condividere la casa con i genitori o con altri familiari cumulando, così, il reddito del nucleo familiare ai fini del calcolo Isee. Stessa situazione vivono quelle famiglie dove un figlio o qualche altro componente ha accettato anche un lavoro stagionale contribuendo così ad elevare la base Isee e dunque a non avere più i requisiti necessari alla presentazione dell’istanza.
Si tratta di uno sbarramento inadeguato ed eccessivamente penalizzante che non rispecchia la realtà sociale di molte famiglie lucane e di lavoratori che hanno avuto la sventura di perdere il proprio posto di lavoro per poi passare all’estenuante ed esasperante percorso degli ammortizzatori sociali in deroga. Occorrono misure adeguate per riportare questa pur lodevole iniziativa della Regione Basilicata, fortemente voluta e sostenuta da Cgil Cisl Uil, negli ambiti di più corretti parametri di giustizia sociale. Non si possono accettare ancora ritardi ed incertezze per quello che dovrebbe essere il fiore all’occhiello delle politiche sociali regionali, a causa di una inspiegabile miopia e superficialità di valutazione delle condizioni di vita dei destinatari, e che si potrebbe rivelare l’ennesima misura, con grandi potenzialità, perse e deluse per un’attuazione improvvisata e ostaggio di mediazioni esclusivamente di carattere politico che hanno allontanato dagli obiettivi previsti.
Anche la richiesta già formulata in passato da Cgil Cisl Uil di monitorare non solo l’andamento delle adesioni ma anche la casistica delle esclusioni è stata delusa per le difficoltà, espresse dalla Regione, di effettuare tale monitoraggio nella fase di bando ancora aperto, precludendo la possibilità di adottare dei correttivi, se necessari, in tempo reale. Su quest’ultimo punto, per sopperire alle difficoltà prospettate dalla regione, Cgil Cisl Uil stanno valutando insieme ad i propri Caf di approntare un centro di monitoraggio che evidenzi le incoerenze legate all’adozione di un limite Isee così basso per poter promuovere tutte le iniziative necessarie alla adozione di parametri più equi per il recupero dei lavoratori esclusi dal diritto del reddito minino di inserimento.
Pertanto, le segreterie regionali di Cgil Cisl Uil ritengono necessario che, comunque, tutti i lavoratori, anche coloro il cui reddito Isee superi la soglia dei 15.500 euro, si rechino presso i Caf consegnando copia del modello Isee alle sedi sindacali, che trasferiranno il tutto agli uffici regionali competenti per avere una fotografia esatta di tutti coloro che restano fuori dalla misura ed attivare tutte le iniziative necessarie per l’inserimento di questi lavoratori nella platea dei beneficiari.