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Reddito minimo, Gambardella: “Ora pensare alle politiche per l’occupazione”

Al termine dell’incontro in Regione sul reddito minimo di inserimento, il segretario generale della Cisl Basilicata, Enrico Gambardella, ha detto che “finalmente è stata fatta chiarezza sul ruolo che gli enti locali dovranno rivestire nella fase attuativa della misura e nei successivi interventi finalizzati al concreto inserimento occupazionale dei beneficiari del reddito minimo”. Per il leader regionale della Cisl “bisogna dare atto al neo assessore Cifarelli e al presidente Pittella di aver finalmente impresso un’importante accelerazione al programma dopo troppi mesi di ritardo. Resta il fatto che si tratta di una prima e parziale risposta alle situazioni più gravi di bisogno sociale diffuse in regione, così come drammaticamente evidenziato dal gran numero di richieste avanzate, circa 12 mila, a fronte di sole 3.870 domande accettate”.
“Il reddito minimo di inserimento – continua Gambardella – è una risposta temporanea finalizzata esclusivamente al sostegno al reddito ma non è, o non è ancora, una misura organica in grado di creare vere e proprie opportunità di lavoro. Proprio questa è la sfida che ci attende nei prossimi mesi: passare dalle politiche per l’occupabilità, vale a dire quelle che migliorano le competenze e le potenziali possibilità per essere impegnati, alle politiche per l’occupazione, ovvero alla creazione di veri e propri posti di lavoro. Una sfida che non può che passare da una più organica collaborazione tra Regione, Comuni, parti sociali, imprese, cooperazione, Lab e centri per l’impiego per mettere nelle condizioni i beneficiari del programma di avere un lavoro dignitoso e regolarmente retribuito per uscire dalle secche della povertà e della marginalità sociale. A tal proposito – conclude il segretario della Cisl – andranno inviduati gli ambiti in cui immaginare concreti percorsi di inserimento lavorativo, come la filiera ecologica dei rifiuti, a partire dalla raccolta differenziata, che nella nostra regione sconta ritardi e difficoltà ataviche nonostante la disponibilità di adeguate risorse finanzarie derivanti dalla fiscalità locale”.  

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