A.O. Regionale San Carlo di Potenza, i sindacati avviano la procedure di sciopero
Il mancato confronto e le ulteriori modifiche organizzative messe in atto, stanno creando un clima di forte contrasto e decisamente conflittuale all’interno dell’A.O. Regionale del San Carlo di Potenza. Con la presente, le scriventi organizzazioni sindacali dichiarano lo stato di agitazione e chiedono l’attivazione della procedura di raffreddamento e conciliazione presso la Prefettura di Potenza, considerate le varie problematiche relative alle situazioni lavorative che vivono i lavoratori dell’A.O. Regionale del San Carlo di Potenza e che nell’incontro di conciliazione vengano affrontati alcune questioni urgenti.
Lo scorso 23 maggio, si è tenuta l’Assemblea del personale del Gruppo Operatorio Centrale e delle Sale Operatorie del DEA dove sono emerse gravissime criticità derivanti dalla disposizione di servizio del dott. Libero Mileti, Direttore ad interim dell’U.O.C. di Anestesia e Rianimazione, prima tra tutte il pericolo abbassamento della soglia minima di sicurezza per i pazienti da sottoporre a procedure chirurgiche nelle sopraelencate Sale Operatorie, legato alla presenza di solo due infermieri per sala, proposta che dovrebbe servire a “recuperare risorse umane da impiegare in altre Sale Operatorie, che, oltre a creare seri rischi per la sicurezza dei degenti creerà sicuramente effetto contrario, in quanto la presenza di soli due operatori sanitari dilaterà notevolmente i tempi chirurgici”.
Tale situazione, già critica per la grave carenza di personale, aggravata, ancor più, dalla programmazione per le prossime ferie estive che ridurrà purtroppo inevitabilmente la presenza del personale. Le OO.SS.,sono state convocate il giorno 29 maggio scorso ad una riunione poi revocata e mai più indetta.
Le OSS, pur auspicando da anni, un serio confronto al fine di, garantire un livello organizzativo per migliorare il lavoro e la sicurezza delle prestazioni assistenziali, continuano a registrare l’assenza di confronto oltre, a ribadire le modifiche organizzative in contrasto con procedure e linee guide codificate e indispensabili alla tutela delle procedure chirurgiche con un adeguato numero di personale salvaguardando la sicurezza e la salute degli stessi operatori sanitari.