Regione Basilicata approva delibera per la proroga delle misure a favore dei LSU
Per consentire la prosecuzione delle attività socialmente utili la Giunta regionale, su proposta dell’assessore alle Attività produttive e Lavoro, Francesco Cupparo, ha approvato una delibera che prevede una spesa di 1,1 milioni di euro.
Con la delibera si autorizza l’attivazione dal 1 gennaio al 31 dicembre 2021 delle misure di incentivazione a favore dei lavoratori Lsu con l’erogazione di risorse finanziarie regionali diversificate: agli Enti utilizzatori dei soggetti Lsu individuati da normative regionali e nazionali che consentono la prosecuzione dei progetti avviati lo scorso anno il contributo assegnato è pari al 75% dell’importo complessivo dell’assegno da corrispondere ai lavoratori a loro carico anche per i lavoratori collocati in mobilità o in disoccupazione speciale; per i Comuni al di sotto dei 3 mila abitanti il contributo raggiunge il 90% dell’importo complessivo dell’assegno; agli Enti che utilizzano lavoratori trasferiti dalle Comunità Montane il contributo è al massimo (100%). Gli incentivi sono estesi anche ai Comuni al di sopra dei 3 mila abitanti che si trovano in stato di dissesto finanziario o che presentano condizioni di squilibro finanziario certificato con l’ultimo rendiconto d bilancio superiore al milione di euro.
L’assessore sottolinea che “il provvedimento rientra nell’ambito delle politiche di coesione sociale della Regione ancora più necessarie in questa fase di pandemia che ha provocato effetti negativi e pesanti sul mercato del lavoro. L’obiettivo centrale che intendiamo perseguire, superando ritardi del Governo, è lo svuotamento della platea degli Lsu. L’avviso pubblico “Fuoriuscita Volontaria” approvato all’inizio di dicembre scorso – spiega – persegue questa finalità individuando una serie di misure che possano favorire la fuoriuscita volontaria e la ricerca attiva del lavoro degli Lsu della nostra regione. Intendiamo superare definitivamente una situazione di precarietà lavorativa che si trascina da troppi anni e riguarda una platea di alcune centinaia di “precari storici”. Si tratta di lavoratori che hanno messo a disposizione di Comuni ed Enti locali la propria professionalità per garantire servizi utili alle nostre comunità e ai quali in più occasioni era stata promessa la stabilizzazione”.
“Dalle notizie che trapelano dalla nuova bozza del Governo sul Recovery Plan le risorse sarebbero vincolate a politiche attive del lavoro mentre i sussidi e i sostegni dovrebbero essere a carico dei finanziamenti statali. È questo un aspetto – conclude Cupparo – al quale siamo fortemente interessati per riallineare le misure di sostegno ai programmi di nuova occupazione stabile e duratura”.