Regione Basilicata, transizione energetica nostra priorità, la nota di Bardi e Latronico
“La transizione energetica rappresenta uno dei pilastri del governo regionale e l’evento scientifico che si svolgerà nei prossimi giorni nel centro Enea di Rotondella, a cui prenderanno parte anche i ministri Gilberto Pichetto Fratin e Raffaele Fitto, mette la Basilicata al centro del dibattito nazionale sui temi dell’energia e dell’ambiente. Stiamo lavorando per valorizzare il nostro territorio e impiegare nel modo migliore le risorse di cui disponiamo, dal fossile al fotovoltaico all’idroelettrico, come abbiamo già fatto con il bonus gas e il bando non metanizzati e come faremo con altre iniziative in programma, dai progetti no oil all’utilizzo delle risorse del Pnrr”.
È quanto ha dichiarato stamane il presidente della giunta, Vito Bardi, nel corso della conferenza stampa di presentazione della prima conferenza su “Strategia energetica e traiettorie di sviluppo”, promossa dall’assessorato regionale all’Ambiente, territorio ed energia in collaborazione con Enea e Feem, in programma il 21 e 22 novembre al centro ricerche della Trisaia di Rotondella. L’assessore all’Ambiente, territorio ed energia Cosimo Latronico, nel presentare l’agenda del governo lucano legata alla transizione energetica, ha ricordato l’ammontare delle risorse messe in campo dalla Regione attraverso le compensazioni ambientali, “tra cui i 90 milioni di euro per andare incontro alle famiglie che, in mancanza di gas, desiderano dotarsi di un impianto autonomo, ma anche i 18 milioni di euro destinati al bando sulla produzione di idrogeno, rispetto al quale abbiamo già selezionato le prime tre pratiche e abbiamo chiesto al ministero dell’Ambiente di consentirci di scorrere la graduatoria con le altre tre pratiche che valgono ulteriori 32 milioni di euro. Inoltre, stiamo lavorando al percorso sulla decarbonizzazione, assieme a Fondazione Mattei, Enea, università e altri players che operano in Basilicata, per l’importante questione legata ai crediti di carbonio derivanti dai nostri boschi e dalle nostre foreste, fabbriche d’aria naturale indispensabili per la loro capacità di catturare il carbonio ed essere al contempo strumenti di finanza creativa da impiegare per rafforzare la transizione energetica valorizzando la bioenergia”.