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Regione Puglia, la consigliera delegata alla cultura Di Bari alla Fiera Pessima di Manduria, “lavorare per costruire nuove opportunità per i pugliesi”.

La consigliera regionale delegata alla cultura Grazia Di Bari è intervenuta ieri ad un evento della Fiera Pessima, a Manduria, che chiuderà oggi la sua 279esima edizione. La Di Bari ha espresso soddisfazione per la ripresa di eventi come quello in corso a Manduria: “Dobbiamo fare squadra con i Comuni, con le imprese e i cittadini. È quello che ho detto oggi alla Fiera Pessima di Manduria, un evento di grande tradizione dove enogastronomia, agricoltura, commercio, artigianato, cultura, turismo e wedding mettono a confronto e a sistema le aziende e le istituzioni del territorio.”

Dopo due anni di pandemia, il rialzo dei prezzi delle materie prime, dei beni e dei servizi e con una guerra drammatica in corso su suolo europeo, la consigliera delegata alle politiche culturali della Regione Puglia ha voluto sottolineare l’importanza dell’impegno pubblico di tante e tanti rappresentanti del mondo imprenditoriale e istituzionale in un momento difficile come quello che stiamo attraversando. “Ci guardiamo intorno e ci chiediamo che senso abbia il nostro impegno pubblico con una guerra in corso. Eppure, per reagire a questo stato di cose, è necessario continuare a costruire, nonostante tutto. Noi ci crediamo:  non dobbiamo smettere di lavorare per realizzare nuove opportunità per i pugliesi, per gli italiani e per chiunque voglia impegnarsi con noi. La Puglia ha il suo territorio, la sua storia e la sua mentalità che sono le sue risorse migliori. Possiamo migliorare la progettazione dell’offerta culturale e turistica, nell’accessibilità e nell’innovazione dei servizi. Un processo necessario è quello della digitalizzazione che possa spingere la nostra Regione,  i nostri territori, a vincere le sfide di oggi per offrire un’opportunità alle giovani generazioni. Faccio mio lo slogan che ho letto sui cartelloni della fiera: “il futuro ha radici antiche”, perché è necessario partire da quello che siamo per poter progredire”.

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