Resoconto su convegno “Fauna selvatica in arre parco” a Satriano
La fauna selvatica tra emergenza e opportunità. Si è mosso in equilibrio tra questi due poli il dibattito che si è tenuto ieri a Satriano, sul tema “Fauna selvatica e attività antropiche in aree parco: convivenza possibile”, organizzato dal Parco dell’Appennino Lucano e dall’Alsia, che ha visto susseguirsi interventi istituzionali e relazioni tecniche. Il commissario del Parco organizzatore, Domenico Totaro, che ha chiuso i lavori del convegno, ha tenuto a sottolineare il valore del coinvolgimento del territorio in tematiche come queste, di grande impatto collettivo. Per Totaro “quello dei rimborsi è un fenomeno che va approfondito perché non può essere l’unica soluzione al problema”. “Prevenzione, studio del fenomeno e azione coordinata fra i vari soggetti interessati sono la strada difficile ma efficace da seguire nell’interesse di tutti”, ha sottolineato il commissario, che ha poi fatto cenno a un intervento regionale che, in riferimento al Piano di Sviluppo Rurale della Regione Basilicata, contiene misure a favore delle opere di prevenzione dei danni da fauna selvatica. Quanto all’aspetto tecnico hanno portato il proprio contributo Rocco Sileo e Giuseppe Mele, dell’Alsia, Giampiero Sammuri, presidente nazionale di Federparchi, Egidio Mallia, veterinario del Parco regionale Gallipoli-Cognato e Alessandro Zampino. I rappresentanti dell’Alsia hanno portato la loro esperienza circa la possibilità di trasformare l’emergenza della presenza dei cinghiali in opportunità, senza negare le difficoltà legate allo squilibrio biologico che la loro eccessiva proliferazione comporta. Importante contributo è venuto da Zampino, esperto di fototrappolaggio nella pratica del censimento dei cinghiali, che ha illustrato le tecniche di questa innovativa quanto utile attività. Del Piano di Gestione dei cinghiali nel Parco Gallipoli-Cognato ha parlato invece Egidio Mallia, che ne ha ripercorso le tappe e mostrato le tecniche attuate per il controllo e la mitigazione della loro presenza nell’area protetta. Centrale fra le relazioni tecniche è stata quella di Sammuri, che ha portato la consolidata esperienza del Parco Regionale della Maremma di cui è presidente. Dopo aver presentato un excursus della storia del popolamento dei cinghiali in Italia e dei suoi spostamenti geografici, Sammuri ha mostrato le diverse tecniche di prevenzione dei danni che da essi possono venire. Diversi tipi di recinzioni, repellenti, colture a perdere, cioè coltivate apposta per distrarre il cinghiale e creare una sorta di diversivo, disturbi sonori e altro, sono tutte misure che alleviano ma non risolvono il problema dell’eccessiva presenza degli ungulati. Unica soluzione, ha sottolineato Sammuri, è dunque quella della riduzione del loro numero attraverso la cattura. Di tenore senz’altro diverso sono stati invece gli interventi dei rappresentanti istituzionali. Dopo il saluto del sindaco di Satriano, Michele Miglionico, e del responsabile del CTA del Corpo Forestale del Parco Mario Guariglia, sono intervenuti Sandrino Caffaro del Dipartimento Ambiente della regione Basilicata e l’assessore alle attività produttive della Provincia di Potenza Nicola Figliuolo. Quest’ultimo ha sottolineato la necessità dell’approvazione del Piano faunistico venatorio e l’opportunità che esso si approvi di l’intesa anche con la Provincia di Matera, in modo che sia unico per l’intera Regione.