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Rete regionale dei punti di facilitazione digitale. Trasformazione digitale facile per tutti

La Regione Puglia entra di slancio nella trasformazione digitale. Lo fa con una iniziativa volta a sostenere l’inclusione digitale dei cittadini con un’attività di affiancamento della popolazione con minori ridotte e limitate competenze digitali. Se ne è discusso oggi, a Bari, nel corso della tavola rotonda di presentazione del progetto “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, finanziato con le risorse messe a disposizione dal Governo nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – Missione 1 – Componente 1 – Investimento 1.7.2. Una iniziativa promossa dal Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri e realizzata dallaRegione Puglia, in qualità di soggetto attuatore del progetto,con il supporto della propria società in house InnovaPuglia SpA.

Alla tavola rotonda, organizzata nella sala Conferenze del Padiglione della Regione Puglia della Fiera del Levante, sono intervenuti il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio per l’Innovazione, Alessio Butti (in video messaggio); l’Assessore allo Sviluppo Economico Regione Puglia, Alessandro Delli Noci; la Direttora del Dipartimento Sviluppo Economico Regione Puglia, Gianna Elisa Berlingerio. A presentare il progetto sono stati Nello Iacono, Coordinatore Repubblica Digitale DTD; Vito Bavaro, Dirigente Sezione Trasformazione Digitale Regione Puglia, responsabile regionale del progetto; Tony Martino, Direttore Divisione IT Innovapuglia.

E inoltre, il Presidente di ANCI Puglia, Fiorenza Pascazio; Serena Triggiani, Consigliera di Amministrazione ARPAL Puglia; Giovanni Gorgoni, Direttore generale AReSS Puglia, Davide Giove, Portavoce Forum Terzo Settore Puglia. Da registrare anche la presenza di Donato Impedovo, Professore Associato Dipartimento Informatica UniBa. Ha moderato l’incontro la giornalista Anna Laura Maffei di Repubblica.

“L’apertura della Rete dei Punti di Facilitazione digitale in Puglia è una prova concreta dell’impegno del Governo Meloni per ridurre il divario di competenze digitali nel nostro Paese. In pochi mesi, siamo passati dalle parole ai fatti”, ha dichiarato il Sottosegretario Alessio Butti. “Abbiamo l’obiettivo di raggiungere il 70% della popolazione con competenze digitali di base entro il 2026; l’inaugurazione di 231 nuovi punti in Puglia rappresenta un avanzamento significativo in quella direzione. Questi punti sono essenziali per avvicinare le competenze digitali ai cittadini, prevenire l’esclusione sociale e ridurre le disuguaglianze. Si tratta di un vero e proprio investimento nel futuro del nostro Paese e nel potenziale dei suoi cittadini”.

“La Regione Puglia – ha dichiarato l’assessore allo Sviluppo economico, Alessandro Delli Noci – si sta muovendo con grande slancio e forte senso pratico sul tema della trasformazione digitale. Perché questa sia possibile, però, è nostro dovere mettere ciascun cittadino nelle condizioni di sapere, di sapersi destreggiare e di poter usufruire dei vantaggi che la digitalizzazione mette a disposizione. Nasce proprio su questa scia l’idea dei Punti di Facilitazione sull’intero territorio regionale. Un progetto di cui sono molto orgoglioso perché consente a chi fino ad oggi, per mancanza di conoscenza e competenza, non ha potuto e saputo utilizzare servizi come Spid o Pago PA o semplicemente accedere online a dei servizi della pubblica amministrazione di poterlo fare, perché c’è chi fisicamente potrà aiutarlo. Non è solo uno strumento utile ad aumentare le competenze digitali e ridurre il digital divide è soprattutto uno strumento che consentirà alla Puglia di non lasciare nessuno indietro”.

“I Comuni – ha dichiarato la Presidente di ANCI Puglia, Fiorenza Pascazio–hanno saputo rispondere all’opportunità fornita dalla Rete dei Punti di facilitazione digitale, in collaborazione con la Regione. Si tratta di avvicinare il maggior numero di cittadini ai servizi digitali della PA, fornendo, a chi non ne ha avuto possibilità, alfabetizzazione digitale primaria e supporto pratico nell’accesso ai servizi. Solo così possiamo garantire un accesso equo e più agevole dei cittadini ai servizi ed evitare che la transizione digitale rappresenti, al contrario, una nuova ed ulteriore occasione di esclusione e marginalità”.

In Puglia sono già aperti150 punti di facilitazione digitale,attivati dai Comuni, aggregati negli Ambiti Territoriali Sociali, dall’ARPAL Puglia presso i Centri per l’Impiego,e dell’ARESS presso le strutture sanitarie pubbliche,che, grazie alle risorse rese disponibili dal PNRR, svolgono attività di formazione personalizzata individuale, online e in gruppi, in presenza e da remoto. I punti sono attivi presso luoghi pubblici già aperti al pubblico per altri scopi (come biblioteche, uffici relazioni con il pubblico, scuole, sedi delle Università della Terza Età, punti della rete regionale Galattica) e gestiti spesso in collaborazione con Enti del Terzo Settore, nella logica della coprogettazione.

Entro la fine del 2024 la rete regionale sarà composta da un totale di 231 punti. Per scoprire dove sono i punti di facilitazione e quali servizi erogano è possibile consultare le pagine dedicate all’iniziativa sul portale della Regione (https://regione.puglia.it/puntodigitalefacile) dove è anche disponibile una mappa interattiva.

Presso i punti di facilitazione operano i “facilitatori digitali” che sostengono lo sviluppo pratico di competenze digitali nella cittadinanza, hanno il compito di supportare i cittadini nelle attività legate all’accesso e all’utilizzo dei servizi pubblici disponibili online (come la prenotazione di visite mediche o la creazione di un’identità digitale); sostenerli ed indirizzarli nelle attività digitali quotidiane (come la ricerca di un lavoro, la gestione della posta elettronica certifica, del domicilio digitale, gli acquisti in rete, l’home banking); avvicinarli all’utilizzo degli strumenti digitali (come computer, smartphone, tool di videoconferenza).

L’evento di oggi ha rappresentato la costituzione della rete che la Regione ha inteso realizzare con un modello federato e non centralizzato, privilegiando la prossimità ai cittadini degli Enti sub-attuatori (in primis i Comuni) che possono articolare l’organizzazione dei punti nelle modalità più opportune con riferimento allo specifico bacino di utenza ed alle esigenze del territorio. Nasce così anche una community di punti e di facilitatori che potranno scambiarsi buone pratiche e collaborare anche nella risoluzione delle criticità. L’occasione è stata utile, infatti, per ascoltare alcune testimonianze dei punti già attivi.

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