BasilicataCulturaPrimo_Piano

Riattivazione del servizio di fruizione, custodia e valorizzazione della Chiesa di Santa Barbara a Matera

Le Cooperative “Maecenatis – Arch. Beniamino Contini”, “ArteZeta” e la ditta individuale “Culture Lucane” rendono noto che, con riferimento alla Deliberazione della Giunta Comunale N. DelG 00088-2016 del Registro Deliberazioni – Oggetto: Riattivazione del servizio di visita assistita presso i siti Convicinio di Sant’Antonio, di Santa Barbara e Santa Maria de Armeniis, garantiranno il servizio di custodia, fruizione e valorizzazione della Chiesa Rupestre di Santa Barbara nel periodo compreso tra il 1 agosto e 30 settembre 2016.
Le scriventi società precisano che nel periodo di propria competenza il servizio sarà assicurato, attraverso le figure professionali che compongono le relative compagine societarie, ovvero, guide turistiche autorizzate, storici dell’arte e archeologi, con la medesima qualità e competenza già garantite nel corso del precedente affidamento e conclutosi il 6 gennaio 2016. Dal momento che non esiste una cospicua letteratura di notizie sulla Chiesa, gli operatori delle Coop hanno condotto, nel corso del periodo della prima gestione, ricerche e studi sulla stessa al fine di colmare la lacuna storiografica. E’ stata prodotta una monografia sulla Chiesa per la quale è in programma la pubblicazione.
Si riferisce che la prima fase di riapertura, avvenuta dopo oltre 7 anni di chiusura, ha sortito buoni risultati in termini di affluenza: sono stati registrati oltre 500 ingressi, nonostante questo sito sia topograficamente ubicato in una zona periurbana rispetto ai Rioni dei Sassi, nei quali sono situate la maggior parte delle chiese Rupestri decisamente più immediate come luoghi di visita e nonostante fosse caduta nell’oblio a causa della lunga chiusura. Tutto ciò è stato possibile grazie al lavoro di promozione e divulgazione realizzato.
I turisti sono stati “portati” e stimolati alla curiosità anche attraverso la realizzazione di eventi culturali specifici. L’esperienza finora attuata ci ha dato ragione del fatto che questi beni appartengono al patrimonio storico-artistico-ambientale dell’umanità e pertanto possono essere assunti in termini reali di produzione affinchè lo spazio, divenuto oggi ambiente specifico, si possa tradurre in risorsa per lo sviluppo. Infatti la fruizione sistematica del patrimonio artistico e culturale connette sviluppo civile, politico ed economico,  partecipando così ai processi di creazione di valore economico per i territori.
Si precisa, infine, che come riporta la suddetta Deliberazione, per il periodo antecedente al 1 agosto, il servizio sarà garantito dalla Società Coop. Sociale Quadrifoglio, della quale non si conoscono i dettagli.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *