Ricerca d’avanguardia per i pazienti, al via 4 progetti congiunti tra Ospedale “F. Miulli” e Fondazione Ri.MED
Nei prossimi 3 anni i ricercatori di Ri.MED e i medici del Miulli lavoreranno insieme per sviluppare soluzioni efficaci e personalizzate, focalizzandosi in particolare su attività di ricerca traslazionale in ambito cardiovascolare, quali lo sviluppo di uno tessuto biomimetico ingegnerizzato (per testare il trattamento di ablazione a campo pulsato), di marker per identificare il rischio tromboembolico e di un nuovo dispositivo per il trattamento dell’occlusione dell’auricola atriale sinistra. Oltre a ciò sono previsti studi di radiomica, di intelligenza artificiale e lo sviluppo di modelli predittivi applicati alla radioterapia, compresa l’implementazione di algoritmi di intelligenza artificiale per l’analisi delle immagini, l’identificazione di nuovi bio-marcatori e lo sviluppo di modelli di segmentazione per la diagnosi medica e la valutazione dell’efficacia dei trattamenti oncologici.
L’accordo prevede inoltre la partecipazione congiunta a bandi regionali, nazionali e internazionali per l’ottenimento di finanziamenti per progetti ed infrastrutture di ricerca.
La Fondazione Ri.MED, nata dalla partnership internazionale fra Governo Italiano, Regione Siciliana, CNR, University of Pittsburgh e UPMC, possiede un portfolio-progetti focalizzato sulle applicazioni terapeutiche, con oltre 30 brevetti, ed è attualmente impegnata nella realizzazione del Centro per le Biotecnologie e la Ricerca Biomedica (CBRB), che sarà completato nel 2025. Attualmente Ri.MED conta 88 ricercatori, di cui il 62% donne, e rappresenta già oggi un “attrattore di cervelli”: circa il 20% degli scienziati sono siciliani rientrati in Italia grazie alle opportunità di lavoro offerte da Ri.MED, ma sono presenti anche scienziati stranieri, che riconoscono alla Fondazione e al progetto del CBRB un gratificante appeal professionale.
Molto soddisfatto il Dott. Vitangelo Dattoli, Direttore Sanitario del Miulli: “Questa collaborazione si rivela di particolare rilevanza per l’Ospedale Miulli, non solo per la progettualità che subito è stata messa in campo, ma soprattutto perché la ricerca non può assolutamente essere disgiunta dall’assistenza. Il lavoro che il nostro Ente realizzerà assieme a Ri.MED sarà dunque un amplificatore del complesso percorso di ricerca che i nostri professionisti compiono ormai da anni e che ora si completa con questo importante tassello finalizzato a fornire le cure più avanzate per il paziente”.
“Collaboriamo anche con il Miulli per tradurre velocemente i risultati della ricerca nella pratica clinica, come da sempre facciamo con i nostri partner, primi fra tutti UPMC e l’IRCCS ISMETT di Palermo” – ha dichiarato Paolo Aquilanti, Presidente della Fondazione Ri.MED. “Con i circa 600 posti letto e le numerose specializzazioni, il nosocomio pugliese è un partner molto qualificato nella rete mediterranea di ricerca medica, che Ri.MED si propone di rafforzare sempre più. In Sicilia, Puglia e Calabria abbiamo eccellenze che – in un contesto di networking – ci permettono di assumere un ruolo di primo piano nelle scienze della vita, ma anche nello sviluppo economico del Mezzogiorno. Innovative soluzioni diagnostiche e terapeutiche per i pazienti, ma anche capacità di attrarre finanziamenti e permettere ai giovani di trovare lavoro qualificato al Sud”.
“La Radiomica è ad oggi un valore aggiunto per la nuova sfida della Medicina di precisione”, spiega la prof.ssa Alba Fiorentino, Direttore dell’U.O.C. di Radioterapia Oncologica Avanzata del Miulli. “Caratterizzare il tumore in modo sempre più accurato e specifico ci permette di offrire un trattamento ancor più personalizzato. Oggi, per ogni paziente disponiamo di una enorme mole di dati (immagini radiologiche, analisi genetiche e molecolari), e grazie all’intelligenza artificiale, potremo elaborare questi dati trasferendoli nella pratica clinica a beneficio del paziente. Il nostro nuovo studio ha come obiettivo quello di analizzare i dati di imaging pre e post radioterapia (tac e risonanza magnetica) nei pazienti sottoposti a radioablazione per fibrillazione atriale, e a trattamento radiante per tumori cerebrali non operabili. Lo studio radiomico delle immagini ci permetterà di migliorare la conoscenza della risposta, dei tessuti e della malattia, alla radioterapia e di conseguenza di modificare il trattamento radiante (dosi/volumi) personalizzandolo per il singolo paziente.”
“La Cardiologia dell’ospedale Miulli è già da molti anni impegnata nella ricerca di trattamenti innovativi per la cura delle malattie cardiovascolari”, conferma il dott. Massimo Grimaldi, Direttore dell’U.O.C. di Cardiologia del Miulli. “In questo percorso la Cardiologia dell’ospedale ha da sempre collaborato con altre Cardiologie italiane ed estere. Al fine di poter incrementare la capacità di trovare nuove soluzioni a patologie estremamente frequenti nella popolazione, come fibrillazione atriale e scompenso cardiaco, è stata avviata questa collaborazione con la Fondazione Ri.MED, che consentirà un lavoro sinergico fra esperti di diversa estrazione culturale. I cardiologi del Miulli lavoreranno fianco a fianco con bioingegneri, fisici ed esperti di intelligenza artificiale al fine di trovare soluzioni nuove ad antiche e gravi malattie