Prima richiesta di ‘Rete della Conoscenza’ alla Regione Puglia per la campagna ‘Prossima Fermata’
A poco più di un anno dall’avvio della campagna Prossima Fermata, la Rete della Conoscenza (organizzazione cui aderiscono Link- coordinamento universitario e Unione degli studenti) ha finalmente protocollato una prima richiesta al consiglio regionale della Puglia, firmata dagli studenti ma anche da CGIL Puglia e Filt-Cgil Puglia.
“Al termine di questa mobilitazione autunnale dal primo sciopero dell’alternanza scuola lavoro il 13 ottobre, gli Stati generali dello sfruttamento il 24 novembre, alle scuole che attualmente sono occupate o in auto-gestione in tutto il territorio, dopo sit-in, assemblee, cortei che in molti frangenti hanno vissuto del sostegno e della solidarietà reciproca tra studenti e lavoratori, c’è stata la volontà comune di chiedere alla Regione un impegno reale per abbattere i costi per gli spostamenti degli studenti, soprattutto i pendolari, ma anche per i giovani under 35, porzione di popolazione sappiamo essere a rischio povertà ed esclusione sociale in questo periodo storico.” dichiara Davide Lavermicocca, coordinatore Unione degli studenti Puglia.
“In contemporanea al consiglio regionale che deciderà la direzione delle politiche economiche per il prossimo anno in Puglia chiediamo risposte affermative e azioni concrete. Oggi presentiamo in conferenza stampa, presso una delle nostre sedi universitarie, le prime anticipazioni della nostra inchiesta agita in tutte le province pugliesi. 3000 studenti pendolari intervistati in poco più di due settimane, cifre sproporzionate che fotografano altissimi disagi e irregolarità che parlano chiaro: la raccolta dati continuerà e i pendolari chiedono dignità e riscatto.” dichiara Sara Acquaviva- Coordinatrice Rete della Conoscenza Puglia. “Per il 29,3% degli intervistati il costo degli abbonamenti incide mediamente sul bilancio familiare mentre per il 12,9 % i costi sono quasi insostenibili. L’82,4% degli studenti ritiene che i costi non siano adeguati al servizio offerto, il 53,1 % dichiara che la propria scuola o la propria università non mette in campo misure di tutela e di sostegno per la propria condizione di pendolare.”
“In continuità con le misure già annunciate dalla Regione chiediamo un’attenzione particolare alla condizione materiale in cui viaggiano migliaia di giovani pugliesi, i quali per l’85,4% denunciano mezzi fatiscenti mentre l’83% viaggia in piedi negli orari di punta (ingresso e uscita dai luoghi della formazione) perchè gli autobus e i treni sono sovraffollati. Tali disservizi producono conseguenze gravi in termini di diritto allo studio e di diritto alla mobilità. Di fatti il 31,8 % racconta di ritardi da 10 a 20 minuti dei mezzi di trasporto extraurbano e il 56,3% degli intervistati ammette che tali ritardi hanno implicazioni sulla propria partecipazione alle lezioni. Il 55,7 % ci dice che la fascia oraria serale h. 22-24 non è coperta da frequenti corse extraurbane e questo preclude ai pendolari la possibilità di vivere a pieno nella città in cui studiano, non potendo partecipare ad iniziative culturali o non potendosi ritagliare momenti di socialità in assenza di un mezzo privato per poi tornare a casa. Gli studenti quindi restano alienati nella propria quotidianità sempre più tormentata da vari fattori, abbandonano gli spazi scolastici e universitari anche a causa di questo servizio che è sempre meno un diritto realmente applicato a tutti e tutte. Anche i dati sul trasporto pubblico urbano evidenziano situazioni di invivibilità per gli studenti:anche lì ritardi e poche corse nella fascia serale secondo il 41,3 % dei pendolari. Siamo pronti ad agire anche nelle città e nei piccoli comuni.” prosegue Davide Lavermicocca