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Ridotto il numero delle procedure di infrazione pendenti nei confronti dell’Italia

“La riduzione del numero delle procedure di infrazione pendenti nei confronti dell’Italia (siamo per la prima volta dopo tanti anni sotto quota 100) e’ il frutto del grande lavoro svolto in questi mesi da Parlamento e Governo. Con la rapida approvazione delle leggi europee siamo infatti riusciti a ridurre non sono le procedure già aperte ma anche quelle in fase di ‘precontenzioso’. Non posso non condividere la soddisfazione espressa oggi in Commissione dal sottosegretario Gozi. La riduzione delle procedure di infrazione e’ indubbiamente un passo avanti importante ma certamente ancora non esaustivo”. E’ quanto sostenuto dal presidente della Commissione per le Politiche Ue della Camera Michele Bordo, del Pd, durante l’audizione del sottosegretario Sandro Gozi, svoltasi nell’ambito di un’indagine conoscitiva sull’attuazione e l’efficacia delle politiche europee in Italia.
“L’obiettivo dell’Italia – ha proseguito Bordo – in prospettiva non deve essere volto solo alla riduzione ma soprattutto a prevenire l’apertura di nuove procedure di infrazione. E perchè questo possa accadere e’ necessario che il nostro Paese partecipi molto di piè nella fase ascendente e della negoziazione quando, cioè, si costruisce il diritto comunitario. E’ quello il luogo e il momento in cui dobbiamo far valere le nostre rivendicazioni, le nostre esigenze e condizionare le scelte che si fanno a livello europeo”.
“Troppo spesso – ha proseguito – ci troviamo di fronte al paradosso di decisioni e norme comunitarie che rispondono molto di più alle esigenze di quei Paesi che partecipano di piu’ nella fase ascendente. E tra questi purtroppo, spesso non c’e’ l’Italia. Penso, ad esempio, a norme che riguardano settori come la pesca e che rispondono maggiormente ai bisogni di alcuni Paesi del Nord, penalizzando invece quelli del Sud”.
“Se dunque l’Italia partecipasse di maggiormente alla fase in cui si costruisce il diritto europeo non solo ridurrebbe le procedure di infrazione a suo carico ma contribuirebbe ad avere un diritto comunitario più rispondente alle proprie esigenze e ai propri bisogni. Ma sono certo che l’attuale governo italiano, come d’altra parte ha sostenuto anche oggi il Sottosegretario Gozi, fara’ in prospettiva ogni sforzo perchè ciò accada”.

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