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Riforma del Sistema Museale, la dichiarazione del Consigliere Enzo Acito

Matera ha fatto parte della Terra d’Otranto fino al 1663… potrebbe essersi ispirato a questo dato storico Alberto Bonisoli, Ministro dei Beni Culturali della XVIII legislatura, che ha disposto l’accorpamento del Polo Museale di Puglia e Basilicata, che sarà di fatto operativo da domani, 22 agosto, in virtù della riforma approvata lo scorso giugno e pubblicata in Gazzetta ufficiale del 7 agosto.

Mancano i dettagli attuativi, ma di fatto questa situazione fotografa un enorme passo indietro per la Basilicata, denotando un intento “non premiante” nei confronti della gestione di Matera Capitale Europea, processo che avrebbe dovuto portare lustro e crescita ad un territorio ricco, dal punto di vista storico culturale, e meritorio di conservare la propria autonomia. Lo stesso Ministro ha partecipato attivamente alle singole manifestazioni che hanno interessato Matera, fin dalla cerimonia di inaugurazione dello scorso 19 gennaio” è il commento di Enzo Acito, Consigliere Regionale in quota Forza Italia.
Non vogliamo sottolineare come questo provvedimento possa, di fatto, rappresentare una bocciatura dell’attività svolta dagli “operatori della cultura” materani, e dei vertici della Fondazione, in particolare. Resta il fatto che Matera e la Basilicata saranno, inspiegabilmente, punite e private della propria autonomia. Il provvedimento prevede l’introduzione delle Direzioni territoriali delle reti museali, che andranno a sostituire i Poli museali regionali, nell’ottica generale di una ristrutturazione del sistema museale Italiano”. Acito conclude con un invito

Siamo fiduciosi del fatto che Matera possa veder riconosciuto il valore storico, artistico, culturale, che la rende unica al mondo, e che questo si concretizzi in un riconoscimento anche locale, in termini di autonomia e primato nella gestione del patrimonio culturale materano e lucano. Il Presidente Vito Bardi ha già sollecitato il Ministro Bonisoli rispetto all’urgenza di un incontro nel merito, e siamo sicuri che, al netto del delicato momento politico, sarà possibile rivedere i termini attuativi del provvedimento. Noi invitiamo i rappresentanti lucani in parlamento, in particolare del Movimento 5stelle, a far sentire la propria voce, in una situazione politica nazionale che è sotto gli occhi di tutti, e che potrebbe portare a scenari nuovi, che dovranno sempre contemplare lo “stato dell’arte” di quanto già promulgato dalla legislatura ufficialmente conclusasi il 20 agosto 2019. Un impegno dei parlamentari lucani è necessario, per la conservazione del polo a Matera, per evitare che le prospettive insite negli anni post 2019 vengano vanificate, si perderebbero come un riferimento indiscutibile per continuare a produrre cultura, elemento di sviluppo economico di cui la nostra città, e la nostra regione, hanno assoluto bisogno”.

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