Riforma sanitaria, Cisl chiede un confronto urgente con l’assessore Franconi
“Sulla riforma sanitaria varata dalla Regione senza confronto con le parti sociali i nodi stanno venendo al pettine”. È quanto dichiara il segretario generale della Cisl Basilicata, Nino Falotico, che parla di “situazione caotica e provvedimenti di riorganizzazione delle strutture sanitarie calate dall’alto”. Per il leader della Cisl è necessaria la convocazione urgente di un confronto con l’assessore regionale Franconi sulla riforma sanitaria in quanto, a parere della Cisl, “si sta procedendo senza un chiaro disegno strategico e senza un concreto coinvolgimento delle rappresentanze sindacali e degli operatori, col risultato abbastanza prevedibile di aver suscitato preoccupazione tra quanti materialmente ogni giorno assicurano l’esercizio del diritto alla salute da parte dei cittadini, con particolare riguardo in questa fase agli ospedali di Pescopagano, Melfi e Villa d’Agri, dove è maggiore il clima di incertezza e disagio riguardo al futuro. Tale situazione di disordine è il risultato di una riforma che il governo regionale ha partorito in solitudine, senza un vero confronto preventivo con le parti sociali, come invece invocato dalla Cisl e da tutti i sindacati confederali, nella consapevolezza che una riforma di sistema che impatta in maniera sensibile sui lavoratori e sui cittadini non possa essere calata dall’alto con decisioni che alla prova dei fatti producono molta confusione e disorientamento”.
“Abbiamo detto in tempi non sospetti – continua Falotico – che il riassetto della sanità lucana non poteva esaurirsi in un processo di accorpamento delle strutture sanitarie con l’obiettivo di fare cassa ma che occorreva partire dai bisogni di salute dei cittadini per costruire un’architettura di servizi che partisse dalla valorizzazione della medicina del territorio. Oggi misuriamo purtroppo con mano la scarsa visione di sistema del disegno riformatore varato dalla giunta regionale. Per quanto ci riguarda la sfida resta da un lato mettere a fuoco il mutato fabbisogno sanitario e socio-assistenziale della società lucana con un’innovativa rete di medicina di base, dall’altro capire come costruire una sanità di eccellenza che sappia contenere l’emigrazione sanitaria e attrarre utenza dalle regioni vicine. Spesso, purtroppo, registriamo il contrario, con tanti che fuggono più che venire a farsi curare in Basilicata. Quello che sta succedendo, invece, denuncia tutta l’approssimazione di una strategia, a nostro avviso, dal corto respiro che ha come unico obiettivo il contenimento della spesa sanitaria e non, come dovrebbe essere, la qualificazione della spesa per costruire una vera medicina di eccellenza. Il mio invito alla giunta regionale è a fermarsi e ad aprire un vero confronto con tutti gli attori della società lucana per costruire con la più vasta partecipazione una riforma sanitaria che metta al centro i cittadini e il lavoro delle tante professionalità che operano con spirito di abnegazione nella sanità lucana”.