Rilindasi, un ponte tra Albania e comunità arbëreshë lucane
Tramandare alle nuove generazioni un bagaglio culturale che difficilmente si può leggere sulle pagine dei libri, ma che rivive solamente nella memoria dei più anziani, testimonianze orali che andrebbero disperse per sempre: è principalmente questa la motivazione della collaborazione tra la Regione Basilicata e il quotidiano albanese “Shqiptarja” che dal primo luglio pubblica, nel proprio inserto settimanale culturale, Rilindasi (Rinascita) pagine dedicate alle cinque comunità arbëreshë presenti in Basilicata: San Costantino Albanese, San Paolo Albanese, Ginestra, Barile e Maschito. In questo modo, non solo si preserverà l’idioma di quella che è una forte minoranza linguistica, ma si creerà un forte raccordo culturale tra i territori lucani dove vivono i discendenti degli albanesi giunti in Italia tra il XV e il XVIII secolo e la nazione dei Balcani.
Ogni settimana la rivista ospiterà delle pagine dedicate alla cultura, agli usi e alle tradizioni delle nostre realtà arbëreshë. Il primo numero, uscito il primo luglio, è scaricabile gratuitamente sul sito di basilicatanet come allegato di Basilicata Mezzogiorno, il quotidiano on line della regione Basilicata. All’interno della prima uscita sarà possibile leggere nella duplice traduzione, albanese e arbëreshe, l’editoriale della direttrice responsabile Adminira Peci che presenta l’iniziativa, i contributi del presidente della Regione Vito De Filippo e dell’assessore regionale alla Formazione Vincenzo Viti, gli articoli di presentazione dei cinque paesi a firma dei colleghi Lorenzo Zolfo e Mariapaola Vergallito. Le traduzioni sono a cura del professore Pietro Abitante.
Ogni lunedì, sarà possibile sfogliare il pdf di Rilindasi e leggere gli articoli di cultura albanofona e sulle comunità lucane. Un collegamento virtuale tra la Basilicata e l’Albania che consentirà di unire le due realtà via web e che si apre a tutte le eventuali nuove collaborazioni che dalle comunità albanofone del territorio lucano emergeranno e che porrà i centri albanofoni lucani al centro dell’attenzione anche della comunità albanofona italiana che potrà fruire dello stesso strumento.
L’iniziativa risponde alle esigenze individuate dal piano editoriale, di riservare un’iniziativa alle comunità albanofone, ma evitando di creare un prodotto destinato a restare “chiuso” in una minoranza e avviando una collaborazione che rappresenta una ricchezza su entrambe le sponde dell’Adriatico. Se in Albania, attraverso la pubblicazione dei pezzi lucani si potranno leggere articoli in una lingua ormai arcaica e approfittare per riappropriarsi di un pezzo di storia riallacciando rapporti culturali che i secoli avevano allentato, in Basilicata, si garantirà ai giovani uno strumento utile per continuare a parlare la lingua dei nonni e si creerà una vetrina per proporre su uno scenario più ampio quanto le comunità albanofone sono capaci di mettere in campo. L’estinzione di una lingua oltre a essere una grave perdita in termini di ricchezza culturale, significa scomparsa di tradizioni e storie millenarie nell’era della multietnicità. Un patrimonio che, invece, la Regione Basilicata vuole salvaguardare.