Rincaro sulle tariffe di bus e treni del trasporto pubblico locale e regionale
Apprendiamo tramite mezzo stampa dell’imminente rincaro del 7% (variabile) sulle tariffe di bus e treni del trasporto pubblico locale e regionale conseguente all’adeguamento dell’indice di inflazione reale.
Un incremento che nella somma degli effetti della crisi e delle politiche di tagli e privatizzazioni non fa che aggiungere un’ulteriore peso ai già soffocati redditi dei cittadini pugliesi e non. In particolare per gli studenti, tra i principali soggetti utilizzatori dei trasporti pubblici per la propria formazione, l’aumento dei costi dei trasporti significherebbe compromettere ancor di più le possibilità di accesso ai saperi, già gravenente danneggiate da anni di politiche di privatizzazione e mercificazione degli stessi.
Da mesi vengono versati fiumi di inchiostro per descrivere, sul tema della mobilità e dei trasporti pubblici, un quadro desolante in cui due condizioni assumono piena centralità: il volume insufficiente dei finanziamenti sul settore e la pressione sui cittadini dei costi per via degli aumenti delle tariffe. Il sistema mobilità, nel suo complesso, è al collasso e necessità di un’azione di coraggio e una dura battaglia politica affinché si inverta la rotta, investendo sul volume del servizio del TPL, sull’ammodernamento dei mezzi, sull’integrazione modale, tariffaria e gestionale, fino ad piano di riconversione industriale.
Riteniamo opportuno che la Regione si impegni a bloccare gli incrementi relativi all’indice Istat, con tutte le aziende, tra cui Trenitalia spa il cui contratto di servizio, a differenza di altre aziende, esplicita tale impegno.
Questo tuttavia non si può considerare bastevole, infatti riteniamo che la strada da intraprendere preveda interventi per l’istituzione di un REDDITO INDIRETTO, che si concretizza in forme di tariffazione agevolate per dati soggetti (studenti, precari, pensionati, migranti, ecc.).”
Rete della Conoscenza Puglia
