Riparte il Pla2 per una commessa legata alla copertura dei parchi minerali
Nel corso di un incontro tra i preposti dell’Ilva e le organizzazioni sindacali, l’azienda ha comunicato la ripartenza del Pla2, fermo da agosto del 2017. Tale ripartenza è dovuta all’acquisizione della commessa Cimolai, legata alla copertura dei parchi.
«Per noi – commentano le Rsu Fim Cisl dell’area laminazione, Paolo Panarelli e Giovanni Laterza – è un primo segnale positivo verso i lavoratori di questo reparto, costretti da tempo a convivere con gli ammortizzatori sociali. Più che la durata della commessa che sarà di sole 4 settimane, è il segnale che c’è movimento, c’è la possibilità e la speranza che si ritorni alla normalità. Nello stesso tempo è un buon segnale per la città che, sotto il profilo
ambientale, vede venire alla luce sul territorio un’opera attesa da molti anni seppure in fase ancora embrionale.». Vertenza quella Ilva che viaggia su più livelli.
«Bisognerà continuare a lavorare insieme e in maniera serrata – aggiunge il segretario generale della Fim Cisl Taranto Brindisi, Valerio D’Alò – per la ricerca di una possibile intesa che porti risposte ai tanti lavoratori degli impianti fermi ormai da troppo tempo e alla città che aspetta le opere di messa in sicurezza e ambientalizzazione del sito. Il tempo in questa vertenza resta una variabile non trascurabile e che non gioca a nostro favore, bisogna fare presto e bene. Di queste ore le notizie negative da parte delle ditte di appalto, alcune denunciano situazioni oramai allo stremo dovute ai crediti pregressi ante AS e difficoltà con i pagamenti standard. Sono tutte partite che possono vedere una soluzione solo con la positiva conclusione della vertenza».
«Ribadiamo – conclude D’Alò – che per il sindacato resta fondamentale la tutela dei livelli occupazionali diretti e dell’indotto/appalto, la realizzazione del piano ambientale ed industriale – di cui chiederemo cronoprogramma di investimenti ed opere – e le garanzie sotto il profilo normativo e salariale dei dipendenti, tutto questo oggetto dei prossimi incontri al Mise».