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Rischio chiusura dell’Ospedale “Monte Iacoviello” di Santeramo in Colle

Era datata 27 aprile 2010 la missiva con la quale 19 associazioni santermane (con in testa il Club Femminile dell’Amicizia) scrivevano alle istituzioni, ed in particolar modo alla Presidenza della Regione Puglia, per focalizzare l’attenzione sul P.O. locale, struttura piccola rispetto a macrostrutture anche vicine al nostro paese ma che, comunque, assolve a funzioni primarie quanto indispensabili per la cittadinanza.

Citiamo testualmente “Esso rappresenta l’anello fondamentale di congiunzione fra la rete dei servizi domiciliari non ancora istituita e gli ospedali di eccellenza“.

Come movimento giovanile politico avevamo già cercato di sottoporre alla cittadinanza, con un gazebo fatto in P.zza del Lago nel mese di marzo 2010, la questione della cartolarizzazione dei lasciti del benefattore Iacoviello quale “tesoro” donato a Santeramo e ai santermani che non doveva e non può essere svenduto per “tappare le falle” della ASL BA e la questione legata al ripetuto sforamento del Patto di Stabilità, da parte dell’Ente regionale, che avrebbe avuto gravi ripercussioni anche sulla Sanità. Quelle che prima erano solo “avvisaglie” oggi sono fatti concreti.

Non credevamo però che ci si potesse realmente spingere alla reale chiusura del nostro Ospedale, proprio perchè Santeramo, con i suoi circa 27mila abitanti, non può vedersi privata di una struttura per la quale le passate generazioni hanno lottato e vedersi costretta a raggiungere Presidi Ospedalieri che seppur vicini non consentirebbero di offrire tempestivamente le giuste ed adeguate precauzioni.

Come già abbiamo avuto modo di leggere in diversi articoli comparsi su vari organi di stampa, la Regione Puglia, avendo siglato con il Governo centrale l’accordo per il piano di rientro del deficit sanitario, opererà probabilmente in tempi molto rapidi, forti tagli nel mondo della Sanità.

Il piano sanità in Puglia, prevede per rientrare dal deficit infatti un taglio di circa 2.200 posti letto entro il 2012, 1411 entro la fine dell’anno e di altri 800 nei due anni successivi. Infine, al fine di disincentivare il ricorso all’acquisto di farmaci non indispensabili, è previsto un euro di ticket su ogni ricetta farmaceutica, con l’esclusione dei cittadini invalidi e portatori di patologie croniche.

18 Ospedali della Regione verranno definitivamente chiusi, 8 di questi nella sola Provincia di Bari e tra questi il “Monte Iacoviello” di Santeramo.

Questo è lo stato attuale della situazione sebbene, ripetutamente, l’Assessore regionale alla Sanità, il Prof. Tommaso Fiore, avesse ribadito come il nostro P.O. sarebbe rimasto attivo e perfettamente funzionante fino alla tanto attesa apertura dell’Ospedale della Murgia, nei pressi di Gravina.

All’interno di un Consiglio Comunale del nostro Comune, svoltosi il 30 Settembre 2010, è stato anche approvato, all’unanimità, un Ordine del Giorno con il quale tutte le forze politiche chiedevano che la Regione Puglia mantenesse attivi tutti i servizi e reparti all’attualità operanti nel P.O di Santeramo, anche dopo l’Apertura del nuovo “Ospedale della Murgia”.

Ciò che non si può assolutamente tollerare è il silenzio sulla vicenda. Ciò che noi ora vogliamo evidenziare è che è assolutamente inimmaginabile procedere alla dismissione delle strutture ospedaliere senza assicurare dei Servizi sui territori. Fatte quindi tutte queste premesse, con questa lettera, vogliamo richiamare tutte le Associazioni firmatarie e non di quella missiva, tutti i cittadini santermani e la massima istituzione cittadina, il Sindaco della nostra Città, affinché con un’unanime mobilitazione si possa realmente far capire che la cittadinanza santermana non intende pagare, a caro prezzo, e solo sulla “propria pelle” le conseguenze di scellerate politiche sanitarie.

Nella giornata di Domenica 12 Dicembre 2010 saremo impegnati in una raccolta firme in P.zza del Lago, quindi proprio vicino al nostro Ospedale, per rendere pubblico il problema, anche perché è inconcepibile che Santeramo non si faccia sentire accettando passivamente questa decisione.

A tal fine ci facciamo promotori di un incontro congiunto di tutti (associazioni, cittadini,..), il giorno 13 Dicembre presso la Sala del Cenacolo alle ore 18.30, per stabilire e concordare tutte le forme civili di protesta da porre in essere per la difesa del nostro Ospedale, consci che la Sanità è sì materia di prerogativa regionale ma che il diritto alla salute, sancito dalla nostra Costituzione, è un diritto inalienabile da tutelare sempre e comunque.

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