Rischio crollo per Grotta Paglicci
Grotta Paglicci, uno dei gioielli archeologici del Sud Italia, è a rischio crollo. Il soffitto esterno del sito potrebbe crollare da un momento all’altro, e gli scavi sono fermi da più di 4 anni.
Il Presidente del Centro Studi Paglicci, Enzo Pazienza, ha lanciato l’allarme: “Grotta Paglicci è il sito paleolitico più importante d’Europa. Bisogna intervenire tempestivamente per evitare il peggio e permettere ai ricercatori di Siena ed alla Soprintendenza Archeologica della Puglia di continuare gli scavi in totale sicurezza.”
Nei giorni scorsi a Siena si è anche tenuto un film-documentario su questo sito, ritenuto di grandissimo interesse.
Gli addetti ai lavori, infatti, hanno accertato che questo luogo della Daunia era abitato già migliaia di anni fa, sia da gruppi preneandertaliniani (fra 250mila e 130mila anni fa) che da antichi sapiens (fra 36mila e 11mila anni fa). Le loro tracce erano costituite da selce, ossa, resti di pasto, focolari, ornamenti.
Una vera e propria cartina dell’evoluzione tecnologica e culturale di questi popoli, e le trasformazioni dell’ambiente. Nella grotta, inoltre, è possibile visionare l’immagine di due cavalli e di alcune mani, risalenti a circa 20mila anni fa; ciò rappresenta l’unica traccia nota in Italia di pittura parietale paleolitica.
“La grotta è edificata su un terreno fortemente carsico e, quindi, esposto all’erosione dell’acqua” – ha aggiunto Pazienza – “Non sappiamo la portata eventuale del crollo, e se si possono verificare danni nella parte interna, ma il rischio è alto sia per gli stessi archeologici, sia per i turisti attratti dalla bellezza della grotta. Sarebbe qualcosa di tragico, con danni irreversibili e archeologicamente incalcolabili”.
Lo stesso Pazienza, così come tutti gli amanti dell’arte, attende l’apertura del Museo Archeologico di Rignano Garganico, ultimato da diversi anni ma mai inaugurato per infiniti iter burocratici.