Un risveglio da Lega Pro
Un risveglio così mancava da anni, nei materani il cuore è ancora frenetico, tanta l’adrenalina accumulata, tanta la gioia esplosa, come fosse un vulcano. Matera è tutta in festa per questa promozione nella serie C unica che mancava da ben 22 anni e l’intera piazza ieri sera si è riversata nel centro cittadino per acclamare i propri beniamini. Una piazza Vittorio Veneto gremita di gente e di bandiere e sciarpe biancoazzurre come non l’avevamo mai vista a conferma di un vero e proprio tripudio esploso subito dopo il fischio finale e protrattosi poi fino a notte fonda, prima con caroselli e sfilate per le vie cittadine, poi in serata, nella festa biancoazzurra organizzata in gran segreto dall’encomiabile patron Saverio Columella con il gruppo folk materano e Saverio Pepe che hanno animato la festa con canzoni, cori e tanto altro. E quando sul palco sono saliti i calciatori, dopo aver sfilato in una carrozza trainata da nobili destrieri, fra il pubblico si è scatenata una vera e propria apoteosi. E ci vengono in mente le parole di Fabio Caressa dopo il triplice fischio nella finale di Coppa del Mondo nel 2006:”Ricordatevi dove siete, perché non ve lo dimenticherete mai, ricordatevi con chi siete, perché non ve lo dimenticherete mai, perché oggi abbiamo vinto tutti”. E’ stato un climax di emozioni partito subito dopo il triplice fischio di Vico Equense e andato in crescendo fino all’esplosione della giornata appena trascorso. In città, in questa settimana si è respirata una surreale aria biancoazzurra, un mix di sogni ed emozioni che hanno commosso anche il soggetto più imperturbabile. Ebbene sì, perché il materano ha stupito un po’ tutti, anche se stesso. I social network non facevano altro che sfornare foto, video, stati interamente dedicati al Matera, la città era tutta colorata e addobbata a dovere, con cura minuziosa come fosse una splendida sposa che si prepara ad un felice matrimonio. Il materano è passionale si sa, in questi anni ha dovuto farsi una solida corazza non indifferente, e spesso le emozioni come il dolore erano difficilmente percettibili, perché non è facile continuare a lottare contro tutto e tutti, contro le delusioni che si susseguivano e sembravano non aver fine, contro anni infernali, ma le emozioni che siamo riusciti a trasmetterci ieri, sono entrate nella nostra pelle, nelle nostre viscere, fino a farci vibrare l’anima e il cuore. Sono quelle emozioni che non potremo mai spiegare a pieno, bisgnerebbe viverle in prima persona per comprendere davvero. Questo giorno l’avevamo visto nei nostri sogni, non sapevamo quando l’avremmo vissuto, ma eravamo sicuri che sarebbe arrivato, perché doveva arrivare. Trovavamo rifugio nei sogni, ma il nostro non era un fuggire da una realtà che comprendevamo e combattevamo fin troppo, era solo un tenero romanticismo. Ieri però abbiamo fatto fatica a distinguere il sogno dalla realtà, abbiamo riaperto gli occhi e siamo rimasti storditi, confusi, perché più di uno avrà pensato “sogno o son desto?” No materano, non stai sognando. È tutto vero, il bue si è finalmente rialzato. Sorridi, ma poi rimetti l’armatura, perché presto, se pur in scenari più belli, si tornerà a combattere e dovremo farci trovare pronti e più agguerriti che mai perché si sa, l’appetito vien mangiando. Non C siamo ripresi tutto oggi, ma solo una piccola parte. C’è un’altra cosa ora in cima alla lista, e si chiama serie B. Fa strano dirlo, ma è così, adesso ci sentiamo di non avere più confini. I sogni si raggiungono insieme, proprio come oggi, in 10.000, insieme si può fare. To B continued..