Ritorno a scuola, Unione degli Studenti Bari: “Servono investimenti sul nostro futuro”
È notizia di questi giorni che le scuole baresi hanno bisogno di un investimento di circa 6,5 milioni di euro per consentire il ritorno in presenza e in piena sicurezza a settembre, del quale è disponibile circa la metà.
Commentano i ragazzi e le ragazze dell’Unione degli Studenti Bari, sindacato degli studenti medi: “In questa drammatica emergenza, ci stiamo trovando a scontare le conseguenze di anni e anni di definanziamenti nazionali che abbiamo sempre denunciato: questi soldi, infatti, non sono necessari all’acquisto di dispositivi di protezione individuali, ma di banchi, sedie, a lavori strutturali come impermeabilizzazione delle guaine e ristrutturazione dei solai.
Ci stiamo nuovamente scontrando con una situazione inaccettabile da ben prima della pandemia di Covid-19. Da sempre denunciamo le carenze infrastrutturali delle scuole del nostro territorio, che spesso ci costringono a studiare in luoghi sovraffollati e poco sicuri.”
Le opzioni varate dalle istituzioni sono o la ricerca di finanziamenti tali da coprire il fabbisogno, o l’uso di classi “miste”, con metà degli alunni in didattica a distanza e metà in aula. Prosegue l’UdS “La DAD però, sappiamo bene quanto abbia fatto emergere diseguaglianze e impedito a tanti studenti privi di adeguati strumenti tecnologici (o senza il giusto supporto dei familiari per utilizzarli al meglio) di seguire correttamente le lezioni e gli effetti maggiori di questo pesano e peseranno proprio su quelle fasce di studenti il cui diritto allo studio è già messo a rischio dal pericolo della dispersione scolastica.
Crediamo che mai come quest’anno agli investimenti vada accompagnato un adeguato monitoraggio del Diritto allo Studio, mettendo in campo soprattutto nelle scuole in zone urbane che vivono un disagio economico/sociale strategie ad hoc, con un confronto costante con le parti sociali. Anche se quei 3 milioni ad oggi mancanti dovessero essere trovati, cosa che auspichiamo perché indispensabile, non saranno sufficienti a far fronte alla necessità delle scuole, perché non abbiamo bisogno della semplice sopravvivenza della scuola ma di un ripensamento generalizzato del sistema di istruzione, delle infrastrutture e della didattica volto a rendere la scuola una priorità politica per un Paese che guarda al proprio futuro.”
Unione degli Studenti Bari