Riunito a Pisticci il Comitato in Difesa dell’ospedale di Tinchi
Il giorno 17 gennaio scorso presso l’atrio dell’Ospedale Distrettuale, si è riunito il Comitato di Difesa Ospedale per discutere dei servizi sanitari e del riordino del sistema sanitario lucano. Dopo aver denunciato i rischi, pur rispettando alcune decisioni, che rimangono di specifica competenza della ASM e della Regione Basilicata, tempo fa il comitato proponeva un ripristino del personale medico ed infermieristico, in sostituzione a quelle unità in congedo, così da garantire una piena funzionalità a quei servizi che oggi rischiano di essere definitivamente soppressi, come, l’attività assistenziale del Pts (Punto Territoriale di Soccorso) prorogata da 6 a 3 msei, con la delibera n. 1487 del 30.12.2016, cosi come il laboratorio analisi che rischia di chiudere per carenza di medici, e la farmacia. Dopo aver denunciato per mesi i rischi e i limiti di una riforma cosi fatta, nuovi segnali preoccupanti arrivano da una regione che non affronta alcuna criticità per i servizi sanitari di Tinchi, ma che rischia di peggiorare in un modo irreversibile l’intera offerta sanitaria di tutto il complesso Ospedaliero. Ci sembra, per certi versi, che anche il Direttore Generale si metta contro ostacolando gli accordi tra politica Regionale e cittadini di Pisticci.
Stando ai proclami e alle promesse della Regione Basilicata per il rilancio dei servizi sanitari (anche durante i lavori di adeguamento sismico), oggi la giunta regionale sembra che continui ad andare avanti senza tener conto che, nel settembre del 2014 si dava la certezza di non smantellare nulla, ma di rafforzare la qualità di tutte le prestazioni sanitarie, ad esempio; i poliambulatori; l’ambulatorio del piede diabetico e la nuova Dialisi, (in fase di ultimazione entro il 17 marzo c.a.) servizi che hanno una centralità di risposta sanitaria importantissima verso tutto il metapontino.
In merito alla realizzazione del nuovo reparto Dialisi a Tinchi, una questione spesso citata da rappresentanti di Comuni viciniori e da associazioni interessati al trasferimento con l’apertura di altri centri dialisi privati nel Metapontino, o nello stesso Ospedale di Policoro. Ebbene, all’attenzione del Comitato non è passato inosservato il documento nella quale il 1 dicembre scorso apprendeva che con la deliberazione n. 1394 del 30 novembre 2016 della Giunta Regionale di Basilicata, la stessa Giunta autorizzava l’apertura di un ambulatorio di Nefrologia ed Emodialisi presso una sede decentrata nel Comune di Policoro a firma del presidente Pittella. E allora, ci sono venute alcune domande da fare, alle quali, magari, qualche autorità del dipartimento di competenza regionale poteva rispondere alle nostre preoccupazioni, visto che nessuno, ancora oggi, ci ha degnato di una risposta ragionevole. Perché la Regione Basilicata ha espresso parere favorevole circa l’apertura di un’altro centro dialisi nel comune di Policoro? vista la progettazione originaria definitiva di costruire e gestire (per 9 anni) una nuova Dialisi a Tinchi? il comitato, come paventava in passato, è stato ed è ancora oggi fortemente preoccupato e critico sulla nascita di due centri analoghi situati nel raggio di pochi km l’uno dall’altro, (uno, gestito in regine project financing, e l’altro decentrato a Policoro con sede a Potenza) qual’è il senso di razionalità del risparmio sulla spesa? ci chiediamo, quali sono le ragioni che spiegano la scelta di autorizzare una sede decentrata rispetto a quello già in corso a Tinchi? Compromettendo, presumibilmente, l’intero progetto comportando un danno economico alla stessa Azienda Sanitaria, e non solo, ma anche un danno all’investimento fatto da Spindial, che dipenderà esclusivamente dal numero di trattamenti dialitici che il nuovo centro erogherà per Tinchi.
Stando anche alle ultime dichiarazioni pubblicate dall’ass. Flavia Franconi sulla Gazzetta del Mezzogiorno nel giugno 2016, venuti a conoscenza grazie a una interrogazione che fu redatta dal consigliere regionale Giovanni Perrino, l’assessore alle Politiche della Persona rassicurava cosi il consigliere, che “Non ci sarebbero state due Dialisi nel giro di venti chilometri” a quanto si ipotizzava in base a una delibera del 2014 istituita dalla ASM. Interpellata dal Comitato il 22 dicembre scorso, alle nostre domande l’ass. Franconi rispose: “Non ne so nulla” vista la sua assenza in consiglio di giunta riunitosi il giorno 30 novembre scorso.
Rispetto alla proposta originaria fatta a Tinchi, possiamo pensare a un passo indietro della Regione Basilicata? E poi, cosa succederà dopo l’inaugurazione, verrà assicurata la continuità per 9 anni? O assisteremo a un indebolimento graduale del servizo che fa gola al privato? che non vede l’ora di accaparrarsi servizi e dializzati. A molti dializzati in questi giorni gli è stato addirittura proposto (per telefono) il trasferimento, si, proprio in quel centro di Policoro. Questa è una vergogna!
Di questo si è discusso nell’assemblea di Martedì 17 gennaio che, in sostanza oggi la struttura di Tinchi non sta acquistando nulla, ma continua a perdere importanti funzionalità tracciando una nuova stagione di smantellamenti. Noi del Comitato, dal canto nostro, in questi anni abbiamo fatto ogni azione possibile per evitare ridimensionamenti e chiusure, ma a conclusione di quest’ultimo incontro, il Comitato ritiene di lanciare un forte appello di allarme, che va al Sindaco di Pisticci Viviana Verri e a tutto il Consiglio Comunale, a tutte le forze politiche locali di Pisticci e di Marconia, come anche ai rappresentanti del Comune di Bernalda e Metaponto, con lo scopo di richiamare l’impegno di tutti coloro che vorranno farsi carico della “questione Dialisi”, perché a nostro parere, bisogna mettere i paletti utili per evitare un altro dannoso depotenziamento di un servizo importante per la nostra comunità, considerando che in questo momento nessuno da serie e concrete risposte alle nostre domande.
Comitato Difesa Ospedale di Tinchi