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Roots-in, al via la seconda edizione nell’ UnaHotels di Matera

Al via nella sala convegni dell’UnaHotels di Matera, da lunedì 20 a martedì 21 novembre 2023 dalle 10:00 alle 18:00, la seconda edizione di Roots-in, la borsa internazionale del turismo delle radici, promossa da Regione Basilicata e APT, in collaborazione con ENIT e con il patrocinio del MAECI. Presenti 94 sellers e di 80 buyers provenienti da tutto il mondo e più di 500 operatori del settore che nei giorni scorsi hanno avviato un press tour in alcuni borghi della Basilicata e che parteciperanno a venticinque laboratori tematici con cinquanta  fra i principali esperti di turismo. Come si evince dal nome, è quel tipo di turismo che i viaggiatori praticano per scoprire le proprie origini, ritornando ai luoghi della loro infanzia oppure a quelli in cui hanno vissuto i loro antenati. Per gli italiani che vivono all’estero, è un’occasione meravigliosa di apprendere qualcosa in più sul proprio passato. Una nuova analisi di Confcommercio e SWG stima ben 60 milioni di persone tra italiani emigrati nel mondo e i loro discendenti, distribuiti tra le ampie comunità che vivono in Argentina, Australia, Brasile, Canada, Francia, Germania, Regno Unito e USA. Il turismo delle radici potrebbe generare fino a 8 miliardi di euro di indotto per il nostro Paese, nel corso del prossimo anno. Tantissimi italiani, che magari vivono da decenni all’estero o ci sono nati, hanno infatti il desiderio di tornare a visitare (o di vedere per la prima volta) i luoghi legati al loro passato e a quello della loro famiglia. La manifestazione è stata aperta dai saluti istituzionali del sindaco di Matera Domenico Bennardi, del presidente della Regione Basilicata Vito Bardi, del direttore generale dell’APT Basilicata Antonio Nicoletti, del CEO dell’ENIT Ivana Jelinic e del responsabile del progetto Turismo delle Radici del MAECI Giovanni Maria de Vita.

Il sindaco di Matera Bennardi ha parlato di “una bella intuizione dell’Apt, Matera è felice di ospitare questa manifestazione perché la nostra città si presta al turismo delle radici, l’abitudine a ritornare a casa alle proprie radici è nel dna, ed è una potenzialità enorme anche per le aree interne”,

Il presidente della Regione Basilicata Vito Bardi ha annunciato che “finalmente dopo 13 anni la Basilicata avrà presto un nuovo piano turistico regionale, con il quale la Regione intende guidare l’innovazione dell’offerta e promuovere il confronto produttivo fra pubblico e privato, assicurando che il pubblico sarà presente con competenza e professionalità, nella missione e nel ruolo che gli compete”. Ha inoltre richiamato gli ingenti investimenti fatti dal governo reginale lucano per il settore turistico: dai 45 milioni stanziati in epoca covid, ai 20 milioni per la promozione della cultura, fino ai 18 milioni per sostenere le aree interne e contrastare lo spopolamento ed ai 16 milioni messi in campo dal 2021 al 2025 per le azioni concrete date in carico all’APT.

“Abbiamo lavorato tanto e i risultati stanno arrivando – ha detto il direttore generale dell’APT Nicoletti –. Nei primi nove mesi dell’anno fra i mercati cresciuti di più ci sono quelli interessati dalla prima edizione di Root-in, anche grazie all’ENIT che ci sta sostenendo cerchiamo di creare nuove opportunità. Il turismo delle radici è l’incastro perfetto che stavamo cercando per rafforzare l’immagine della Basilicata nel mondo, e con il quale la Basilicata si pone in una dinamica completamente nuova”.

Il responsabile del progetto Turismo delle Radici del MAECI Giovanni Maria de Vita, ha riassunto gli obiettivi principali del progetto promosso dal Ministero nel 2018 e finanziato dal PNRR, alla vigilia del 2024 Anno delle radici italiane nel mondo: “creare una nuova relazione con gli 80 milioni di italiani nel mondo, per creare una collaborazione strategica in diversi settori, contribuire alla creazione di una domanda di turismo che si articola in territori non interessati dai flussi principali, lavorare per creare un’offerta che possa soddisfare le aspettative di questi viaggiatori. Da questo punto di vista la Basilicata è una storia di successo, l’emigrazione italiana viene soprattutto dalle aree rurali e il turismo delle radici è un’occasione per combattere lo spopolamento e creare nuove opportunità di lavoro”.

“C’è una parte romantica nel turismo delle radici che vede protagoniste le persone”, ha detto il CEO dell’ENIT Ivana Jelinic ricordando che il progetto dell’ENIT e del MAECI sul turismo delle radici “nasce nella nostra sede di Buenos Aires, quando una decina di anni fa le nostre collaboratrici pensarono a quest’idea di promuovere nei confronti degli italiani la possibilità di ritornare. Da lì questa tematica si è diffusa, fino ad arrivare al 2024 anno italiano delle radici. Ma non c’è solo componente emotiva, il turismo delle radici genera economia, è una grande opportunità per gli operatori e per l’economia diffusa che viene stimolata dal turista, con un focus specifico su quei territori e quei borghi che hanno bisogno di essere valorizzati e ripensati, partendo dalla nostra cultura, dalle nostre radici. Per spostare i flussi, la Basilicata ha fatto passi in avanti straordinari, con passione e competenza si mettono a servizio dei luoghi e si creano cose meravigliose”.

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