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Sabato la Cisl in piazza per sollecitare cambiamenti alla manovra economica

La Cisl si prepara a scendere in piazza per incalzare Governo e Parlamento a migliorare la manovra economica, ma anche per indicare la via di una strategia di sviluppo pienamente partecipata dalle parti sociali. Sabato 25 novembre, alle 10, appuntamento in Piazza Santi Apostoli, a Roma, per una giornata di mobilitazione che vedrà accorrere nella Capitale delegazioni da tutta Italia. Sarà presente anche una nutrita delegazione della Cisl Basilicata guidata dal segretario generale Vincenzo Cavallo. Il 25 novembre è anche la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, e per tale motivo verrà distribuito ai partecipanti un nastro rosso da indossare al braccio e da avvolgere alle bandiere come gesto simbolico per non dimenticare le vittime di femminicidio, esprimere la vicinanza della Cisl alle famiglie e ribadire con forza il no alla violenza contro le donne.

«È importante esserci per portare la voce dei lavoratori, dei pensionati, dei giovani e delle donne della Basilicata e per reclamare a gran voce una maggiore attenzione verso le regioni del Mezzogiorno», spiega Cavallo. «Saremo a Roma per sollecitare l’accelerazione della programmazione europea e nazionale 2021-2027 in materia di politica di coesione territoriale, con un focus specifico sulle aree interne che costituiscono la spina dorsale della nostra regione. È inoltre necessario un migliore raccordo tra le risorse della politica di coesione e gli stanziamenti cospicui del PNRR per velocizzare il conseguimento degli obiettivi, con particolare attenzione al tema delle infrastrutture per la mobilità. In tal senso, va anche rafforzata la capacità amministrativa degli enti locali con nuove assunzioni e un forte investimento sulle competenze».

Il segretario della Cisl lucana sollecita anche tempi brevi per l’accordo strategico per l’automotive «che deve saper sposare una visione strategica per il futuro con le garanzie occupazionali e industriali per il presente. Serve inoltre un maggiore impegno delle grandi aziende di Stato, a partire da Eni, per animare una nuova stagione di investimenti industriali nel settore delle green energy e dell’economia circolare, anche attraverso un raccordo più strutturale con le istituzioni locali della filiera istruzione-università-ricerca. Il futuro della Basilicata passa anche attraverso il potenziamento dell’offerta formativa, ad incominciare dagli istituti tecnici superiori per andare in contro alla domanda di nuove competenze delle imprese del territorio», conclude Cavallo.

«Alzeremo le bandiere di un sindacato responsabile, autonomo, pragmatico, intransigente, che pretende maggiori risposte nella manovra economica, a cominciare dalle pensioni, con una marcia indietro sulle rigidità introdotte nelle regole di flessibilità e su aliquote e rendimenti dei trattamenti pensionistici di alcune categorie». È quanto riporta un comunicato della segreteria nazionale. «Chiediamo più risorse sulla sanità, sull’istruzione, sugli enti locali, con lo sblocco delle assunzioni e le stabilizzazioni del precariato, più forti strumenti contro la povertà, sostegno della disabilità e della non autosufficienza. E daremo al Governo, al sistema delle imprese e anche agli altri sindacati, la bussola di un’agenda sindacale fondata sul protagonismo sociale nella individuazione delle politiche di crescita e di coesione. Questo vuol dire migliorare la manovra, ma andare anche oltre, guardando alla piena attuazione del PNRR, al necessario cammino delle riforme, al rinnovo dei contratti pubblici e privati, alla definizione di un nuovo patto sociale».

Per la Cisl «è il sentiero che porta ad un grande accordo che passa dalla difesa del potere d’acquisto di lavoratori e pensionati e da una nuova politica dei redditi; dal rilancio degli investimenti pubblici e privati al recupero di produttività e da una riforma fiscale autenticamente redistributiva». La Cisl sollecita anche «il cambiamento delle legge Fornero, il rilancio delle politiche attive, della formazione e delle competenze, l’azzeramento dei morti sul lavoro, una nuova visione di politica industriale ed energetica, lo sblocco delle infrastrutture, la ripartenza del Sud, la valorizzazione della contrattazione e una più forte partecipazione dei lavoratori alle scelte e ai profitti delle imprese. Su questa agenda la Cisl incalza tutti gli attori responsabili che hanno a cuore il rilancio quantitativo e qualitativo del lavoro ed una ripartenza che metta a frutto ogni competenza e ogni energia riformista del Paese».

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