Sabrina Misseri resta in carcere
La Corte di Assise di Taranto ha rigettato l’istanza di scarcerazione avanzata dai difensori di Sabrina Misseri, condannata all’ergastolo per l’omicidio della 15enne di Avetrana, Sarah Scazzi, insieme con la mamma, Cosima Serrano. I legali lamentavano il mancato deposito delle motivazioni della sentenza e le precarie condizioni di salute di Sabrina, detenuta a Taranto dal 15 ottobre 2010. In subordine, i legali avevano chiesto per Sabrina gli arresti domiciliari presso la casa della zia Emma Serrano.
A nove mesi esatti dalla condanna, avvenuta il 20 aprile 2013, la corte ha stabilito che il quadro cautelare dell’imputata non è cambiato; nei giorni scorsi gli avvocati della Misseri, Franco Coppi e Nicola Marseglia, hanno chiesto alla Corte gli arresti domiciliari per la loro assistita, sostenendo che la giovane non può commettere nuovi reati (poiché si trattò di delitto d’impeto), né inquinare le prove o darsi alla fuga.
Ma la Procura ionica ha respinto la richiesta, alla luce della sentenza di condanna all’ergastolo che ha aggravato ulteriormente il quadro cautelare della Misseri, ritenendo ancora concreto il pericolo di fuga e quello di inquinamento probatorio. Per i pm, infatti, Sabrina ha già ampiamente dimostrato che, in stato di libertà, è capace di avvicinare testimoni e depistare il corso della giustizia. Nei prossimi giorni è atteso il deposito delle motivazioni della sentenza firmate dal presidente della Corte d’Assise Rina Trunfio.