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Salute: bene la Basilicata sui Lea ma bisogna fare di più sulle liste di attesa

Il segretario generale della Cisl Basilicata, Nino Falotico, alla vigilia del tavolo di confronto sulle liste di attesa – fissato per lunedì 21 luglio in Regione – interviene sulla questione dei livelli essenziali di assistenza (Lea). “Il ministero della Salute ha reso noto nei giorni scorsi il rapporto finale relativo alla verifica degli adempimenti Lea riferiti al 2012 nel quale si fa il punto sullo stato di attuazione degli impegni assunti dalle Regioni  a seguito di accordi e intese con il ministero della Salute. In merito ai contenuti del rapporto è opportuno sottolineare alcuni aspetti generali. Le Regioni oggetto di valutazione sono state sedici, vale a dire le Regioni che hanno accesso al fondo sanitario e che vengono private del 3 per cento in caso di inadempienza, con eccezione delle Regioni a statuto speciale (tranne la Sicilia) che non sono oggetto della verifica”.
“Dal rapporto emerge che solo otto Regioni hanno superato la verifica e sono state dichiarate adempienti. Si tratta di Lombardia, Veneto, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Umbria e Basilicata. Le difficoltà a risolvere alcune criticità riguardano principalmente: la riorganizzazione dei punti nascita; il monitoraggio dei tempi attesa; il controllo di coerenza tra le Sdo e le cartelle cliniche; l’assistenza domiciliare e residenziale. Nel complesso dall’analisi dei risultati emerge che le Regioni non in piano di rientro evidenziano nel tempo una maggiore attenzione verso i processi di attuazione, di efficientamento e di qualità nell’assistenza, mentre le Regioni in piano di rientro evidenziano dei piccoli miglioramenti organizzativi e gestionali ancora da consolidare e la persistenza di numerose criticità e ritardi”.
“Per quanto riguarda la nostra Regione – una delle otto ad essere stata promossa – anche se la valutazione del ministero può considerarsi nel complesso lusinghiero, la situazione presenta delle criticità, segnatamente sul capitolo della riorganizzazione e della messa in sicurezza dei punti nascita. Pur rispettando il lavoro di monitoraggio del ministero della Salute, ci sembra che si tenda a sottovalutare il rapporto tra utente e servizio sanitario regionale, dove si annidano le vere disfunzioni della sanità”.
“Non è il caso dunque di cullarsi sugli allori. Anche per questo i sindacati confederali lucani hanno lanciato nei giorni scorsi una serie di proposte per superare l’annoso problema delle liste di attesa, uno dei più sentiti perché incide direttamente sul bisogno di salute dei cittadini. Una problematica che riteniamo di possa affrontare innanzitutto incrementando l’orario delle prestazioni nei giorni feriali e, se necessario, anche nei festivi e h24. Si tratta di una soluzione che a fronte di un investimento contenuto potrebbe assicurare notevoli vantaggi anche sul contenimento dei costi nel lungo periodo per effetto di una più efficace gestione della prevenzione e della diagnosi precoce, con un conseguente minore ricorso all’ospedalizzazione”.

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