A San Severino Lucano ricordati i caduti delle guerre
A San Severino Lucano è stato ricordato il centenario dell’armistizio che sancì la fine della prima guerra mondiale nel corso di una manifestazione dal tema “il sacrificio dei concittadini caduti e dispersi in tutte le guerre ricordi il valore della Pace” organizzata dall’associazione culturale Miosotis in collaborazione con l’amministrazione comunale e la Pro Loco. Dopo la celebrazione della messa per i caduti è stata deposta una corona di fiori davanti il Monumento ai Caduti, qui il sindaco Fiore ha affermato “ci troviamo davanti al monumento ai caduti per celebrare e ricordare tutti coloro che contribuirono, con il sacrificio della loro vita, a garantire l’Unità d’Italia. Le vittime della prima guerra mondiale posero le basi, anche se successivamente scoppiò la seconda guerra, per garantire pace e libertà nel nostro paese. Ma oggi è ancora la festa dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate”. Il primo cittadino ringraziando poi per la presenza i rappresentanti dell’arma, il parroco, gli insegnanti, i ragazzi delle scuole ed in modo particolare i genitori di questi alunni che permettono agli stessi di partecipare a questa cerimonia ,ha ricordato quei ragazzi del 1899,che parteciparono alla prima guerra e si sacrificarono per contribuire a fare dell’Italia un paese libero ed unito e Sandro Pertini che, sebbene da socialista fosse contrario alla guerra, partecipava alla stessa per rispettare le leggi dello stato e si distingueva per i suoi atti eroici.
“La guerra è un qualcosa di atroce, ha continuato, la costituzione italiana ripudia la guerraquale metodo per risolvere controversie fra popoli che vanno invece affrontate con il dialogo, le discussioni per trovare soluzioni bonarie e stabilisce, ancora, che il paese Italia deve collaborare con le altre nazioni per debellare la guerra. Da questo si evince la necessità di collaborare con i paesi dell’Unione Europea, istituzione da salvaguardare, e con altri paesi del mondo intero. Viviamo, in un momento storico che vede l’avanzata di crisi economiche e di problemi politico-sociali nel nostro paese ed in tanti paesi del mondo intero. Diventa, pertanto, importante risolvere accanto ai problemi economici anche quelli di natura politica e sociale, riappropriandosi di quei valori che, molto spesso sono stati dimenticati e che consistono nel rispetto degli altri senza discriminazioni basate sul colore della pelle, sull’appartenenza religiosa, sulla differenza di genere e di ceti sociali. Ed in questo percorso i giovani devono essere protagonisti”. Fiore ha concluso ricordando l’importanza dell’esempio e della sensibilizzazione che famiglie e istituzioni devono portare avanti, ricordando infine ciò che affermava John Kennedy, ossia i giovani non si devono chiedere quello che il paese fa per loro bensì quello che loro fanno per il proprio paese.