Sanità, Cgil Cisl Uil: “Serve task force per radiografia agli appalti”
Sulla vertenza Crob c’è da registrare l’intervento dei segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Angelo Summa, Enrico Gambardella e Carmine Vaccaro che chiamano in causa la stazione unica appaltante e la Regione Basilicata, responsabili, secondo i tre leader confederali, di “aver portato il sistema regionale degli appalti nel settore della sanità al punto di rottura”. “L’appalto dei servizi di pulizia e ausiliariato in una struttura sanitaria di assoluta eccellenza come il Crob di Rionero – spiegano Summa, Gambardella e Vaccaro – è solo l’ennesimo capitolo di una lunga sequenza di cambi d’appalto che hanno interessato la nostra regione, in particolare il settore della sanità, i cui effetti hanno determinato l’ingovernabilità del sistema e scaricato gli oneri della spending review sulle spalle dei lavoratori e delle lavoratrici, vittime inconsapevoli e incolpevoli di un leviatano burocratico che per far quadrare i conti taglia sulla qualità dei servizi e sulla salute dei cittadini”.
“Nello specifico dell’appalto del Crob – ricordano i tre sindacalisti – è appena il caso di sottolineare che già nel 2016 denunciamo le numerose criticità contenuto nel bando di gara che avrebbero pregiudicato i diritti alla salute e al lavoro, tanto che Sua e Regione, dopo le nostre sollecitazioni, ammisero di aver sottostimato di ben 17 milioni di euro l’importo della gara, ma scelsero una strada sbagliata modificando solo gli importi a base d’asta senza alcuna verifica sulla salvaguardia dei livelli occupazionali e sui servizi essenziali nelle strutture ospedaliere interessate. Oggi che i nodi arrivano al pettine – continuano Summa, Gambardella e Vaccaro – appaiono ancora più beffarde le promesse, mai mantenute, da parte della Regione Basilicata di costituire una task force per fare una radiografia completa al sistema degli appalti in sanità; task force, inutile dirlo, che non è stata mai costituita nonostante le numerose sollecitazioni da parte dei sindacati. Ora, alla luce dell’ennesima complicata vertenza che ci consuma nel settore sanitario lucano e delle criticità giuridiche contenute nelle gare d’appalto, non resta che una strada: annullare la gara in autotutela, come richiesto dai sindacali di categoria, e ripartire daccapo mettendo al centro i diritti di chi lavora e di chi nelle strutture sanitarie lucane cerca sicurezza e qualità dei servizi”
“Nello specifico dell’appalto del Crob – ricordano i tre sindacalisti – è appena il caso di sottolineare che già nel 2016 denunciamo le numerose criticità contenuto nel bando di gara che avrebbero pregiudicato i diritti alla salute e al lavoro, tanto che Sua e Regione, dopo le nostre sollecitazioni, ammisero di aver sottostimato di ben 17 milioni di euro l’importo della gara, ma scelsero una strada sbagliata modificando solo gli importi a base d’asta senza alcuna verifica sulla salvaguardia dei livelli occupazionali e sui servizi essenziali nelle strutture ospedaliere interessate. Oggi che i nodi arrivano al pettine – continuano Summa, Gambardella e Vaccaro – appaiono ancora più beffarde le promesse, mai mantenute, da parte della Regione Basilicata di costituire una task force per fare una radiografia completa al sistema degli appalti in sanità; task force, inutile dirlo, che non è stata mai costituita nonostante le numerose sollecitazioni da parte dei sindacati. Ora, alla luce dell’ennesima complicata vertenza che ci consuma nel settore sanitario lucano e delle criticità giuridiche contenute nelle gare d’appalto, non resta che una strada: annullare la gara in autotutela, come richiesto dai sindacali di categoria, e ripartire daccapo mettendo al centro i diritti di chi lavora e di chi nelle strutture sanitarie lucane cerca sicurezza e qualità dei servizi”