Sanità e politica, Rizzo (Cisl Medici): «Basta con la politica dei favori, sul CROB ennesima farsa della Giunta regionale»
Nuovo affondo della Cisl Medici sulla selezione del futuro direttore generale del CROB. Il segretario generale Serafino Rizzo critica la decisione della Giunta regionale di prolungare per la seconda volta la procedura di selezione: «A motivo della rinnovazione dell’avviso ancora una volta viene posto quel consunto e abusato principio del “favor partecipationis” che sempre più assume i connotati di un “favor” di parte», osserva il segretario generale della Cisl Medici Basilicata Serafino Rizzo che si chiede come «come possa risultare credibile che su una platea di 28 candidati, alcuni con un profilo di indubbia competenza, solo in quattro risultino idonei a ricoprire l’incarico di direttore generale del CROB. E come è possibile che, nell’ambito della rosa degli idonei, ci si limiti ad acquisire la disponibilità di soli due candidati e non si proceda oltre. Se ciò diventasse una consuetudine, in questa regione qualsiasi procedura concorsuale non avrebbe più senso in quanto di fatto verrebbe meno il valore di qualsiasi graduatoria ove l’utilità della stessa fosse limitata alla sola prima o seconda posizione. Ricordiamo, se a qualcuno dovesse sfuggire, che il “favor partecipationis” è un principio di uguale opportunità che viene garantito dalla procedura ad evidenza pubblica e gli esiti di una procedura ad evidenza pubblica, ci piacciano o no, vanno comunque rispettati, in caso contrario si commette un illecito».
«Davvero questo governo regionale crede di poter alterare a proprio piacimento qualsiasi regola e/o norma e, soprattutto, di poter prendere in giro i cittadini lucani?
Ricordiamo al governatore Bardi che, relativamente alle nomine in sanità, più volte la Corte costituzionale ha ribadito il principio secondo il quale esse devono rispondere a criteri di merito e di competenza e non al criterio della corrispondenza politica. Siamo ormai al paradosso per cui, con ben tre procedimenti selettivi avviati e/o espletati, non si riesce a nominare il direttore generale del CROB, costringendo l’Istituto in una condizione di stallo gestionale. Riteniamo davvero pericolosa la deriva in cui si sta scivolando in Regione Basilicata: ci sono regole e norme che vanno rispettate e i cittadini lucani meritano trasparenza e chiarezza. Giova ricordare alla Giunta Bardi che il principio di distinzione tra politica e amministrazione e quello di legalità sono i pilastri della buona amministrazione nel nostro paese. Proprio qualche giorno fa il sottosegretario agli Interni Wanda Ferro, in visita in Basilicata, ha rimarcato la necessità di tornare al rispetto delle regole per contrastare l’indifferenza all’illegalità, “vero cancro di cui oggi soffre l’Italia”. Parole che condividiamo in pieno e che vorremmo trovassero concretezza in Basilicata».
Quanto al futuro del CROB e alle recenti dichiarazioni del presidente Bardi, Rizzo parla di «ennesima farsa» in relazione all’ipotesi di riorganizzazione dell’Istituto e di una ridefinizione del suo ruolo all’interno della rete oncologica regionale: «Che ci sia la necessità di disegnare una rete oncologica che risponda in maniera efficiente ed efficace ai bisogni di salute oncologica dei cittadini lucani è fuori di discussione, così come è fuori da ogni dubbio che il CROB debba assumere nella rete oncologica un ruolo centrale. Ma che tutto questo diventi solo oggetto di proclami e di propaganda elettorale, senza che vi sia una visione di prospettiva, ci sembra davvero inaccettabile. Un approccio serio a tale tematica richiede un approfondito confronto con tutte le parti coinvolte, ad iniziare dai corpi intermedi. A tal proposito siamo convinti che tutte le forze politiche regionali siano concordi sul fatto che, rispetto a tali problematiche, ci debba essere ampia discussione».