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Sanità, il San Carlo hub dell’eccellenza

“L’esigenza di riorganizzare il sistema sanitario regionale, pur nascendo in un momento congiunturale difficile che prevede la razionalizzazione delle risorse, deve rappresentare l’occasione per il rafforzamento delle esperienze con una maggiore interazione con il sistema nazionale delle eccellenze”. E’ quanto ha affermato questa mattina l’assessore regionale alla sanità, Attilio Martorano, nel corso di una seduta del Consiglio comunale di Potenza, interamente dedicata al futuro dell’Azienda ospedaliera regionale “San Carlo”.

“La legge regionale di assestamento di bilancio – ha detto Martorano – è ampiamente dedicata ai temi della sanità, con lo scopo di rendere più efficienti le modalità con cui i vari presidi sanitari regionali interagiscono. Molte attività a minore specializzazione potranno essere delocalizzate, quelle che invece necessitano di una maggiore specializzazione e di strumentazioni tecniche costose devono essere invece concentrate. Un ragionamento politico sulla razionalizzazione delle rete sanitaria regionale e sul ruolo del San Carlo – ha detto Martorano – deve tener presente tutto ciò. Il San Carlo dovrà quindi sempre più integrarsi con queste reti nazionali sanitarie di eccellenza con un ruolo centrale. L’oncologia – ha osservato Martorano – è un’area di cura che per ragioni epidemiologiche non può essere affidata ad una sola Azienda. Ma partendo da questa premessa è indispensabile – ha detto Martorano – definire meglio ruoli e funzioni del San Carlo, del Crob di Rionero e degli altri presidi regionali. Il servizio di chemioterapia – ha osservato Martorano – potrà essere erogato da più presidi ma diventa strategico condividere piani terapeutici condivisi. A luglio – ha annunciato Martorano – abbiamo approvato una convenzione tra il San Carlo e l’Ospedale Bambin Gesù di Roma per condividere metodiche, protocolli e standard da attuare nei reparti di pediatria. Ogni ospedale potrà operare in stretta correlazione con il Bambin Gesù di Roma e sarà in grado di trasferire i casi acuti verso la struttura nazionale, con protocolli predefiniti. Parlare del futuro del San Carlo – ha concluso Martorano – significa quindi affrontare un discorso complessivo di riorganizzazione del un sistema sanitario regionale basato su criteri di razionalizzazione e di efficienza”.

 

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