Sanità in Basilicata, Cifarelli (PD): “Una crisi profonda che richiede risposte concrete”
“La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti”. Parte da questo principio costituzionale il Consigliere regionale del Partito Democratico Roberto Cifarelli nel suo intervento tenuto in Consiglio regionale, sottolineando come il Servizio Sanitario Regionale sia al centro di una crisi profonda che mina il diritto alla salute dei cittadini lucani.
“Finalmente – ha dichiarato Cifarelli – dopo anni di attesa, il Consiglio regionale ha affrontato il tema cruciale della sanità, una questione che tocca ogni cittadino e che non può più essere ignorata. I dati parlano chiaro: il sottofinanziamento del Servizio Sanitario Nazionale è un fatto, come denunciato dalla Corte dei Conti, dalla Corte Costituzionale e dall’Ufficio Parlamentare di Bilancio. Il Sud vive un divario sanitario drammatico: il 70% dei cittadini si dichiara insoddisfatto e la mobilità sanitaria verso il Nord è ormai una vera emergenza economica e sociale”.
Anche la nostra regione – prosegue Cifarelli – vive una situazione allarmante: l’assenza di un Piano Sanitario Regionale ha portato a confusione e inefficienza. Dopo sei anni di centrodestra, ripartiamo oggi da una delibera di Giunta la n.70 del 13 febbraio, che promette un nuovo Piano per il 2026-2030. Abbiamo fiducia che sarà così, ma intanto i problemi aumentano: aspettativa di vita dei lucani in calo, liste d’attesa infinite, mobilità sanitaria passiva in crescita. Il saldo della migrazione sanitaria è passato da -42 milioni nel 2020 a -81 milioni nel 2023, segno evidente della sfiducia dei lucani verso la sanità regionale.”
Il disastro della sanità lucana – accusa il Consigliere dem – è anche frutto di scelte scellerate. Lo spoil system senza scrupoli degli scorsi anni, con manager imposti da Roma per ragioni di partito, ha portato alla paralisi delle aziende sanitarie. L’Ospedale Madonna delle Grazie di Matera, da centro di eccellenza, oggi registra una insopportabile fuga di pazienti verso la Puglia. Il deficit cronico delle aziende sanitarie, che anche nel 2024 si attesta sui 50 milioni di euro, è la dimostrazione di una gestione fallimentare.
“La Missione 6 del PNRR assegna alla Basilicata 130,9 milioni di euro per potenziare la sanità territoriale, ma i ritardi sono gravi. Dobbiamo vigilare affinché le risorse vengano utilizzate per migliorare i servizi, non per coprire buchi di bilancio. A questo si aggiunge la minaccia dell’Autonomia Differenziata, che rischia di creare venti sistemi sanitari regionali diseguali, penalizzando ulteriormente le regioni del Sud. Auspichiamo che il nuovo piano sanitario non sia un libro dei sogni, ma sappia valorizzare le risorse disponibili (1,2 miliardi di euro) sul fondo sanitario regionale affinché si guardi al futuro demografico della Basilicata che avrà meno abitanti e più anziani. Quindi che si privilegi la sanità di prossimità, consapevoli come siamo che ciò comporterà scelte importanti riguardo agli ospedali della nostra regione.
Dobbiamo ripartire dalle persone: medici, infermieri e professionisti sanitari che ogni giorno lavorano con dedizione, nonostante tutto. Non possiamo rassegnarci: dobbiamo lavorare per un sistema sanitario che sia davvero pubblico, equo ed efficiente. La salute non è una merce, ma un diritto fondamentale di ogni cittadino.”