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Sanità in Puglia

L’assessore regionale alla Sanità Tommaso Fiore ha spiegato i punti principali della delibera n. 2268 con cui sono stati disciplinati i tetti di spesa e i tempi di attesa delle prestazioni specialistiche fornite dal servizio sanitario regionale.

Una delle condizioni imposte dal Piano di rientro prevede l’invalicabilità dei tetti di spesa relativi agli Accordi Contrattuali definiti con i soggetti erogatori privati accreditati.

«La Giunta Regionale -ha spiegato l’assessore Fiore- ha adottato la delibera n. 2268 per assicurare le prestazioni già considerate essenziali dal Piano Nazionale per il Contenimento dei Tempi di Attesa. Si tratta delle visite specialistiche e delle prestazioni diagnostiche di primo accesso richieste per i cittadini con patologie afferenti alle aree oncologiche, cardiovascolari, geriatrica e materno infantile. La DGR ha fornito puntuali indicazioni per assicurare l’accesso prioritario a queste categorie di cittadini”. “Ciò -ha proseguito l’assessore alla salute- non significa che le altre prestazioni non incluse nell’elenco allegato alla delibera siano sospese nè che gli utenti con prenotazioni già programmate debbano essere rinviati ad altra data poiche’ il provvedimento riguarda unicamente le agende di prenotazione in cui sono incluse le 47 prestazioni essenziali afferenti a quelle aree. Il provvedimento specifica, inoltre, che per tutti gli altri casi non previsti in quelle aree patologiche, il prescrittore possa richiedere una visita in tempi brevi nel caso in cui ravvisi l’esistenza di condizioni cliniche tali che giustifichino la tempestività dell’accesso».

«A tal proposito, è stata semplicemente ribadita una previsione normativa già in vigore che definisce l’uso nella prescrizione dei codici di priorita’ anche per l’accesso urgente alle prestazioni sanitarie da erogarsi entro le 72 ore dalla richiesta. La Delibera ha inteso recepire le indicazioni del recentissimo Piano Nazionale per il Governo dei Tempi di Attesa per il triennio 2010-2012 approvato il 28 ottobre scorso, che prescrive l’uso a regime di tali codici di attività, il conferimento ai sistemi CUP aziendali di tutta l’offerta di prestazioni erogate sia dalle strutture pubbliche sia da quelle private accreditate, l’assoluta funzionalità degli accordi contrattuali al fabbisogno anche ai fini di contenere i tempi di attesa, l’adozione di interventi per la riduzione della domanda inappropriata, la gestione delle patologie croniche secondo modelli di presa in carico, la realizzazione dei percorsi diagnostico – terapeutici, in particolare, per le patologie cardiovascolari oncologiche e l’attivazione di processi sistematici di monitoraggio. La Regione Puglia, infine, ha già da tempo attivato processi di confronto con le Aziende Sanitarie per garantire: il potenziamento delle strutture interne deputate alla gestione ed organizzazione delle agende di prenotazione; il potenziamento dei sistemi di prenotazione (CUP) e dei servizi di front office prenotativi ed informativi; il collegamento alle agende CUP ASL delle agende delle strutture private accreditate; la finalizzazione delle disponibilita’ economiche previste dagli accordi contrattuali sottoscritti da ASL e strutture private accreditate in favore dell’abbattimento dei tempi e delle liste di attesa; Sul tema dell’appropriatezza prescrittiva e della razionalizzazione della domanda di prestazioni da parte dei cittadini, la Regione ha attivato azioni rivolte ai medici prescrittori».

«Inoltre, la Puglia con la DGR n.854 del 23/3/2010 ha gia’ recepito le linee guida nazionali sugli standard di organizzazione e funzionamento dei sistemi CUP ed ha approvato delle proprie linee guida regionali che tendono a qualificare e potenziare ulteriormente i sistemi Cup aziendali e soprattutto i servizi di prenotazione offerti ai cittadini. Infine, si ricorda che, proprio per strutturare un sistema di monitoraggio regionale sull’andamento delle liste e dei tempi di attesa la Giunta Regionale ha dato incarico ad InnovaPuglia di effettuare la progettazione del sistema e-Cup Puglia anticipando di fatto le linee guida che il Ministero della Salute di concerto con il Ministero dell’Innovazione stanno licenziando e relative a tale indispensabile strumento di governo regionale. In pratica si tratta di un meccanismo di governo della domanda che si associa al percorso di ristrutturazione dell’offerta pubblico – privata teso da un lato a ripristinare equilibri di mercato e dall’altro ad avvicinare l’offerta ai luoghi di insorgenza della domanda. E’ stata effettuata una verifica con le Aziende Sanitarie circa i contenuti della DGR n.2268/2010 al fine di verificare eventuali criticità nell’applicazione della stessa. Non sono emerse particolari difficoltà per le ASL, le Aziende Ospedaliero Universitarie e gli Istituti di Ricovero a Carattere Scientifico pubblici nell’applicare gli interventi previsti anche se e’ emersa la necessità di assicurare ai cittadini che hanno ricevuto disdetta di prenotazione presso erogatori privati accreditati (per carenza di budget) la riprenotazione della prestazioni presso le strutture pubbliche in overbooking oppure utilizzando i posti liberi nelle agende derivanti dalla pulizia delle stesse e dalle disdette».

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