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Sanità, per la Cisl Medici la nomina del commissario straordinario del Crob è illegittima

La Cisl Medici torna alla carica sulla nomina del commissario straordinario del Crob di Rionero e con una lunga nota chiede alla Giunta regionale di fare marcia in dietro in quanto l’incarico conferito al direttore generale dell’Asp di Matera presenta un vizio di legittimità. La federazione della Cisl conferma anche di aver già segnalato la questione alla procura regionale della Corte dei conti affinché operi i necessari accertamenti del caso. Nella nota, inviata al presidente della Giunta, agli assessori e alle commissioni I e IV del Consiglio regionale, la Cisl Medici spiega in punta di diritto perché la nomina del commissario straordinario del Crob è illegittima. In sintesi, secondo il sindacato “le disposizioni di legge vigenti in materia, come più volte sottolineato dalla Corte Costituzionale, costituiscono principi fondamentali nella disciplina della dirigenza sanitaria e, più in generale, nella materia della tutela della salute. Si tratta di principi ispirati dall’esigenza di meglio qualificare il profilo dei dirigenti e di ridurre l’ambito della discrezionalità politica nella scelta degli stessi, al fine di tutelare l’imparzialità e il buon andamento della pubblica amministrazione”.

Secondo la Cisl Medici “la nomina del commissario del Crob, oltre che determinare una illegittimità di fatto per la concomitanza di due incarichi, tra l’altro tra loro concorrenti, risulta viziata in punto di diritto. La LR 39/2001, posta come riferimento normativo fondante nel provvedimento di nomina, risulta infatti ampiamente superata dal Dlgs. 171/2016, né può intravedersi nel richiamo alle ipotesi di cui alla predetta legge regionale la finalità di supplire alla vacatio dell’ufficio nelle more della nuova nomina”, in quanto secondo la normativa “le funzioni sono svolte dal direttore amministrativo o dal direttore sanitario su delega del direttore generale o, in mancanza di delega, dal direttore più anziano per età”.

“Il provvedimento regionale che si contesta risulta ancor più ingiustificato e irragionevole alla luce di quanto previsto dallo stesso Dlgs. 171/2016 che consente alle Regioni di effettuare la nuova nomina del direttore generale anche mediante l’utilizzo degli altri nominativi inseriti nella rosa di candidati relativa a una precedente selezione, purché non antecedente di tre anni e purché i candidati siano ancora inseriti nell’elenco nazionale, evenienza questa subito applicabile per il Crob considerata l’esistenza di una graduatoria valida esitata a seguito della selezione di cui all’Avviso Pubblico indetto nel 2019 dall’attuale governo regionale”.

Per la Cisl Medici “un ulteriore elemento di dubbio deriva dal fatto che la Giunta regionale ha adottato procedure differenti, tra loro discordanti, per analoghe situazioni che nel tempo hanno interessato le aziende sanitarie lucane. Per l’Aor San Carlo la vacatio di funzione del direttore generale è stata gestita ricorrendo all’utilizzo immediato della graduatoria già disponibile, per l’Asp le funzioni sono state affidate temporaneamente al direttore sanitario e per l’Ircss Crob si è fatto ricorso all’istituto del commissariamento. Ne consegue un serio motivo di perplessità circa un’eccessiva estensione dell’ambito della discrezionalità utilizzata dalla Giunta regionale di Basilicata per le nomine dei direttori generali delle aziende sanitarie

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