Sanità territoriale, parte da Faeto il tour dei Piccoli Comuni Italiani
Virgilio Caivano, Portavoce dei Piccoli Comuni Italiani, lancia un appello deciso nel suo tour nazionale che partirà il prossimo 3 gennaio da Faeto, nel cuore dei Monti Dauni pugliesi:
“La sanità pubblica italiana era un modello per il mondo intero. Oggi, nei nostri piccoli comuni, è ridotta al lumicino, vittima di un’arretratezza burocratica e digitale senza precedenti. È tempo di agire con coraggio e visione!”
Caivano punta il dito contro un sistema che sta crollando sotto il peso di inefficienze e mancate riforme:
Il medico di famiglia, figura cardine della sanità territoriale, è ridotto a un burocrate sommerso da pratiche digitali inutilizzabili: “Compilano cartelle cliniche informatiche che gli ospedali non possono leggere perché i software non dialogano tra loro. Un’assurdità nell’era del 5G!”.
Mancanza di strumenti e formazione: i medici di famiglia sono spesso lasciati soli, costretti a comprare personalmente strumenti essenziali come elettrocardiografi e a finanziarsi i corsi di formazione necessari per garantire una diagnosi tempestiva.
Pressioni sindacali e politiche: Caivano denuncia un sistema che vincola i medici e ne limita il potenziale, chiedendo di liberarli da “capestri burocratici” che ne compromettono l’efficacia sul campo.
LA PROPOSTA: MEDICO E INFERMIERE NEL CUORE DEI COMUNI
Per contrastare il declino, il Coordinamento Piccoli Comuni propone un modello innovativo di sanità territoriale:
Medico di base e infermiere obbligatoriamente residenti nel comune, operativi nelle strutture comunali per un contatto diretto e continuo con i cittadini.
Collaborazione stretta con il Sindaco per garantire il benessere della comunità attraverso interventi tempestivi e mirati.
“Occorre ripensare la governance della sanità nelle aree interne, restituendo centralità ai piccoli comuni e alle loro necessità”, insiste Caivano. La “Legislazione Differenziata” rappresenta una chance unica per ridisegnare il sistema sanitario locale, trasformando una crisi in opportunità per costruire un modello virtuoso che valorizzi le autonomie territoriali.
“SALUTE E FUTURO: LA SFIDA DEI PICCOLI COMUNI”
Il Coordinamento Piccoli Comuni lancia un appello alle istituzioni nazionali e regionali:
“Non c’è sviluppo senza sanità. Garantire il diritto alla salute nelle aree interne significa preservare la democrazia e costruire un’Italia più equa e solidale. È ora di passare dalle parole ai fatti.”