Savelletri, sub 17enne muore durante una battuta di pesca subacquea
Una battuta di pesca che si trasforma in tragedia. Un 17enne di Savelletri (BR) è morto ieri durante un’immersione di pesca subacquea. La vittima si chiamava Scipione Barnaba, residente a Taranto, ma in villeggiatura (come accadeva da anni) a Savelletri di Fasano. Il ragazzo (che avrebbe compiuto i 18 anni tra poco meno di un mese) stava praticando pesca subacquea insieme al padre; l’uomo è rimasto sulla barca di sua proprietà, mentre il ragazzo si è calato in acqua; dopo alcuni minuti, il padre ha iniziato a preoccuparsi e, a questo punto, ha deciso di lanciare l’allarme al 1530 della Capitaneria di Porto.
Sul posto si sono precipitati gli uomini della Delegazione di Spiaggia di Savelletri, guidati dal maresciallo Roberto Cisternino, ed una motovedetta della Capitaneria di Porto di Monopoli. Nel frattempo sono stati allertati i sommozzatori dei Vigili del Fuoco di Taranto, che hanno arrestato la loro corsa perchè, all’altezza di Martina Franca, sono stati avvertiti del ritrovamento del corpo senza vita del ragazzo.
Il comandante Cisternino, una volta arrivato al porto di Savelletri, ha notato un suo amico del posto che pratica pesca da diporto e gli ha chiesto di prendere con sé una bombola d’ossigeno per accompagnarlo a largo ed iniziare le ricerche. Ed è stato proprio l’uomo, Alberico Mavilio, a ritrovare il 17enne sul fondale, incastrato sotto un lastrone di roccia.
Una volta liberato il corpo, il pescatore ha fatto riemergere il 17enne e lo ha adagiato sulla barca del padre, giungendo poi sul porto di Savelletri. Qui, ad attenderli, c’erano i sanitari e i medici del 118 che, nonostante i ripetuti massaggi cardiaci praticati, non hanno potuto salvare la vita del ragazzo.
Sul posto anche i Carabinieri della compagnia di Fasano, comandati dal capitano Pierpaolo Pinnelli, che hanno atteso più di 4 ore per avere il via libera del Pubblico Ministero Valeria Farina Valaori del Tribunale di Brindisi per la restituzione della salma di Scipione Barnaba alla famiglia. Sulla sua pagine Facebook tantissimi messaggi di cordoglio e foto che ritraevano il ragazzo felice e soddisfatto dopo aver pescato anche pesci di grossa taglia.
Ancora da chiarire le cause del decesso di Barnaba, esperto di pesca subacquea, anche se i medici credono che la morte sia dovuta a sincope anossica, la causa principale degli incidenti che avvengono durante le immersioni in apnea.