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Sbarcata a Taranto la nave Alan Kurdi

“Le operazioni di sbarco si sono concluse in circa un’ora. I migranti fortunatamente stanno tutti bene. Tra loro ci sono cinque minori non accompagnati e una sola donna. Tutto si è svolto nella massima tranquillità, la macchina dei soccorsi e dell’accoglienza è ormai rodata”. Lo comunica l’assessore al Welfare del Comune di Taranto, Gabriella Ficocelli, dopo lo sbarco di 88 migranti dalla Alan Kurdi nel porto jonico. “I migranti – spiega l’assessore – ora verranno accolti in hotspot dove hanno già fatto l’identificazione. Riceveranno adesso un kit per la doccia, e abbigliamento anche intimo per potersi cambiare. Avranno assistenza sanitaria ma non ci sono particolari esigenze: sono solo stanchi e provati dal viaggio”. “Sui loro volti – aggiunge – abbiamo visto grandissimi sorrisi, non vedevano l’ora di scendere”. “Nell’arco di 36 ore al massimo – prosegue – i migranti saranno smistati. Per ora solo i minori non accompagnati resteranno in Puglia nelle comunità educative che hanno dato disponibilità, gli altri andranno tutti via. Solo 21 resteranno in Italia”.

Secondo quanto reso noto dal Viminale riguardo alla procedura di ricollocazione dei migranti presenti sulla nave, Germania e Francia ne accoglieranno 60, il Portogallo 5 e l’Irlanda 2. Ne resteranno in Italia 21. Questo è il secondo sbarco al porto di Taranto dopo quello del 16 ottobre quando a bordo della Ocean Viking arrivarono 176 migranti.

“I passeggeri erano stremati, soffrivano il mal di mare dovuto dalle difficili condizioni meteo marine nell’ultima settimana. Inoltre c’erano le conseguenze delle ferite di arma da fuoco e delle torture subite nei campi di detenzione in Libia”. Lo ha detto il medico di bordo della Alan Kurdi intervistata da RaiNews24 nel porto di Taranto dove sono sbarcate 88 persone. Si tratta di migranti provenienti, ha detto il medico, da “Nigeria, Gambia, Guinea, Camerun, Senegal”. La Alan Kurdi ha soccorso sabato scorso i migranti durante un intervento contrastato – ha denunciato Sea Eye – dalla guardia costiera libica che avrebbe usato anche le armi. Parlando con RaiNews24, il capo dell’equipaggio della Alan Kurdi ha sottolineato che “il momento più difficile è stato proprio quando abbiamo recuperato i migranti e la nave è stata circondata da persone armate che ci hanno minacciati”.

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