Scanzano come Metaponto
Anche a Scanzano Jonico, loc. Terzo Madonna, sono sempre più evidenti gli effetti collaterali del Porto di Marinagri.
Cosa aspettano ancora la Regione Basilicata e le amministrazioni comunali di Bernalda e Scanzano Jonico a far valere, se esistono, le polizze fideiussorie previste per i danni che la costruzione dei porti potevano arrecare alle spiagge.
Ciò che accade era ampiamente previsto dal parere negativo dato dalla Provincia di Matera alla costruzione del Porto degli Argonauti nel 2002 e che veniva motivato scrivendo che “… I bracci da realizzare determineranno un accumulo di sedimenti verso Sud e conseguente erosione verso Nord degli stessi e ciò contribuirà alla demolizione della spiaggia e della duna …“.
Basta vedere ciò che è successo a Metaponto in questi anni per avere la conferma di quanto scritto all’epoca e a tal proposito invitiamo il consigliere provinciale Carbone a leggersi la delibera (n.7 del 15.01.2001) e si renderà conto che le mareggiate c’entrano poco con la demolizione della spiaggia.
Oltre al parere istituzionale della Provincia di Matera, nel caso di Scanzano Jonico, bastava osservare l’erosione notevole che avevano provocato nel tempo i bracci di un canale (vedi foto).
Con la costruzione dei bracci del Porto di Marinagri, dei pennelli e della barriera a protezione del porto, negli ultimi anni è ripresa l’erosione e basta andare a Terzo Madonna per rendersene conto.
I cittadini di Scanzano, inoltre, hanno potuto verificare con le proprie tasche il valore delle fidejussioni in quanto per un gioco di date il terreno dove ci sono i villaggi sono stati pagati dal Comune di Scanzano e non dagli acquirenti.
Quanto costeranno alla fine le opere che si stanno realizzando a Metaponto?
Quanto costeranno le opere che tra qualche anno bisognerà realizzare a Scanzano?
Chi pagherà?
Fra quanti anni verrà fuori il “Rapporto finale relativo alle possibili interferenze che la realizzazione del sistema dei porti turistici potrebbe generare sul litorale jonico lucano” dell’Università di Ferrara preso in considerazione per autorizzare la costruzione dei porti e che al momento non più disponibile al Dipartimento Ambiente della Regione Basilicata.
Ci vorrà anche per questo una commissione d’inchiesta come per Fenice?
Pino Passarelli – Referente Comitato SOS Costa Jonica