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Schema idrico, La Torre chiede chiarimenti al commissario Musacchio sul rischio contenziosi

Il segretario generale della Filca Cisl Basilicata, Michele La Torre, esprime forte preoccupazione a seguito delle indiscrezioni di stampa circa presunte anomalie nell’aggiudicazione dei lavori per il completamento dello scherma idrico Basento-Bradano. La Torre chiede chiarimenti al commissario straordinario dei consorzi di bonifica, in particolare sul rischio che l’opera finisca in un vortice di ricorsi al Tar, con il conseguente mancato avvio dei lavori. “Siamo molto preoccupati perché si profila il rischio di un lungo contenzioso. Il disco è sempre il solito: prima si appalta l’opera e poi si scatenano gli studi legali con ricorsi e controricorsi. E nel frattempo che si consumi la guerra tra ditte – fa notare La Torre – gli operai edili disoccupati se ne vanno dalla Basilicata per mancanza di prospettive”.
“Se anomalie si sono verificate – continua il segretario della Filca – la stazione appaltante, nella persona del commissario Musacchio, dovrebbe spiegare all’opinione pubblica perché l’opera è stata aggiudicata e quali rischi corre per via di eventuali falle nella procedura di aggiudicazione. Nella richiesta di convocazione dell’osservatorio regionale sulle opere pubbliche – rivela La Torre – abbiamo già chiesto chiarimenti in proposito al commissario Musacchio”.
Per il segretario della Filca “è del tutto evidente che il sistema degli appalti così non può andare avanti; le opere pubbliche che procedono al rallentatore sono il prodotto di norme sbagliate, e quando le norme sono sbagliate bisogna avere il coraggio di cambiarle. La Filca propone da tempo di rivedere il meccanismo del massimo ribasso e l’affidamento delle grandi opere ai cosiddetti general contractor. Il settore delle opere pubbliche – evidenzia La Torre – vive uno strano paradosso: per prevenire i fenomeni di corruzione si sono complicate le norme sugli appalti, ma complicando le norme si sono allungati i tempi a dismisura e la corruzione è addirittura aumentata. È arrivato il momento di rompere questo circuito perverso semplificando e rendendo più trasparenti le procedure di aggiudicazione. Bisogna chiudere con la stagione del massimo ribasso, che poi comporta il massimo rialzo in corso d’opera, e passare al meccanismo dell’offerta economicamente più vantaggiosa”.

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