Sciopero degli avvocati penalisti. Tribunale di Lecce semideserto
Tornano a incrociare le braccia gli avvocati penalisti. È la quinta volta dall’inizio dell’anno, e gli effetti sulle udienze si farano sentire eccome. Lo sciopero, indetto dall’Unione camere penali, durerà fino a venerdì 16 giugno, e cade nella settimana in cui si deciderà il destino del progetto di legge di modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e all’ordinamento penitenziario: dopo l’approvazione in Senato, il testo approda proprio oggi alla Camera.
Il Tribunale di Lecce era praticamente vuoto e, complessivamente, non si sono celebrati 54 processi, tra prima e seconda sezione penale. In molti casi le udienze sono state rinviate anche di mesi. Non tutti, però, sono saltati: sebbene l’adesione sia stata massiccia, come in occasione delle astensioni precedenti a questa, diversi avvocati hanno preferito lavorare, in alcuni casi su sollecitazione dei propri assistiti.
L’avvocato Silvio Verri è soddisfatto per l’esito della prima giornata di astensione. “La protesta sta andando bene, mi è sembrato che siano saltati pressoché tutti i processi, tranne quelli che era necessario celebrare. – ha detto Verri, presidente della Camera penale di Lecce – Voglio sottolineare che questa è la settimana decisiva, perché è previsto il voto della famosa riforma. Attendiamo di conoscere ufficialmente se il Governo porrà o meno la fiducia: in questi giorni sui giornali abbiamo letto notizie contrastanti su questo punto. Da parte nostra, spiace verificare che il dibattito su un tema così delicato come la riforma del processo penale resti coinvolto in questioni di politica interna dei partiti che formano il Governo”.
Il problema, secondo Verri, è che manca un dialogo costruttivo con l’Esecutivo, ed il principale esponente, ovvero il ministro Orlando, sembra essere su posizioni più dure: “A quanto pare Orlando rappresenta la parte politica che più di ogni altra preme per porre la fiducia sul testo di legge, nonostante vi siano, all’interno dello stesso Governo, voci dubbiose. Ma la situazione, dal nostro punto di vista, rimane preoccupante”.