Sciopero Generale Cgil a Matera
Cento piazze italiane teatro dello sciopero nazionale indetto dalla Cgil contro la manovra finanziaria, ma in realtà contro il modus operandi del Governo centrale, sempre più impegnato secondo la dirigenza del Sindacato a cancellare i diritti dei lavoratori e la memoria del territorio. “Una catastrofe sociale” è stata questa la previsione del futuro di Manuela Taratufolo, che durante il comizio che si è svolto in Piazza Vittorio Veneto, non ha usato mezzo termini per condannare l’attacco del governo verso il mondo del lavoro e nello specifico verso il pubblico impiego e di seguito verso il mondo dei sindacati, della Costituzione di date che nel calendario ricordano di anno in anno passaggi storici importanti come il 25 aprile, 2 giugno e 1° maggio. Secondo il Sindacato altra conseguenza negativa della manovra dei tagli, l’astio che si genera tra amministrazioni locali e cittadini. Se alle amministrazioni comunali vengono tagliati i fondi e imposto di reperirlo attraverso imposte locali, chi paga è sempre il cittadino, che non solo perde servizi pubblici ma si vede aumentare il fardello di tasse e imposte da affrontare, con la conseguente “guerra dei poveri”. Un cane che si morde la coda, un Governo che a quanto pare non ha il coraggio di optare un piano di tagli ai costi veri della politica in primis e carrozzoni annessi, e così dopo aver tutelato i prorpi privilegi, ha deciso di martoriate la cittadinanza.
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