Scoperta cisterna presso l’insediamento rupestre di Sant’Angelo a Torella
Durante l’escursione “La via dell’Angelo” del 21 settembre organizzata dall’ Archeogruppo “E. Jacovelli” sull’itinerario micaelico nelle contrade a nord di Massafra è stata osservata per la prima volta una cisterna ignota alla letteratura scientifica.
Quando abbiamo raggiunto l’insediamento rupestre di sant’Angelo a Torella, si è presentata ai nostri occhi una voragine nei pressi della via d’accesso al complesso. La voragine si è aperta a seguito del crollo della volta in conci di tufo che copriva una cisterna per la raccolta dell’acqua piovana scavata nella roccia. La copertura con volta a botte è crollata lasciando intravedere la cisterna sconosciuta. Dal colore bianco dei tufi che sono emersi possiamo desumere che il crollo sia avvenuto in tempi recenti. Forse la causa sono state le forti piogge che hanno caratterizzato il mese di settembre. Secondo Giulio Mastrangelo, che con il presidente Maria Renzelo hanno guidato l’escursione, in primavera il crollo non si era ancora verificato. La cisterna, che misura 2,00 x 2,50 m ed è profonda 5,2 m circa, costituiva la riserva d’acqua per il complesso insediativo. Non possiamo dire a che periodo si riferisca in quanto il complesso ha nei secoli subito diversi rimaneggiamenti. La cripta potrebbe risalire al X-XI secolo. Almeno fino al 1324, secondo l’Abatangelo (Padre L.Abatangelo,Chiese cripte e affreschi italo-bizantini di Massafra), fu una piccola grancia dipendente dal monastero nella Farmacia del mago Greguro, con chiesa e cellette; nell’unica iscrizione conservata si parla di un Ioannes forse abate, archimandrita, o architetto della struttura. In seguito il complesso è stato rimaneggiato e riusato, consentendo con difficoltà di risalire alla struttura originaria. Le modifiche più evidenti sono: l’abbassamento del piano di calpestio di circa un metro; la divisione dell’antica chiesa in due attraverso la costruzione di un muro di separazione; la realizzazione di un camino in tufo. Probabilmente, secondo R. Caprara (R. Caprara , Il territorio Nord del Comune di Massafra, Firenze 1983, p. ….), è stata trasformata in masseria nel XV secolo almeno fino alla fine del XVIII o addirittura fino agli inizi del XIX secolo. Dell’antica chiesa rimangono due affreschi, uno raffigurante San Michele Arcangelo (XII secolo), l’altro raffigurante la Vergine con il Bambino (XV secolo). I soci ed amici dell’Archeogruppo nel maggio 2010, con il presidente Antonio Caprara, avevano realizzato una campagna di pulizia del sito rimuovendo la vegetazione selvaggia che aveva invaso tutti gli ambienti. Non possiamo escludere che la causa del crollo sia da imputare al degrado e all’abbandono della zona e alla presenza di vandali. Infatti all’interno della cisterna si trova una sedia in plastica, uguale ad una presente all’interno di una grotta. Queste insieme a bottiglie di birra e persino un vecchio frigorifero, un tappeto ed un pallone, ornano in maniera indecorosa l’antico monastero. Crediamo che non possa passare inosservato quello che sta accadendo, il nostro patrimonio, le testimonianze della nostra Storia meritano di essere protette e tutelate.
Angelo Notaristefano – Per l’ Archeogruppo