SEL Ferrandina attacca Di Biase
A fronte di un risultato elettorale che ha portato ad una riedizione della più mediocre “balena bianca”, in un consiglio comunale che si caratterizza per l’assenza di rappresentanti di sinistra oltre che di donne, ci sconcerta la totale mancanza di autocritica da parte di Di Biase. Nelle sue dichiarazioni alla stampa ricorre alla più puerile delle prassi addebitando le ragioni della sconfitta ad altri e non a se stesso. Ci stupisce, inoltre, la lettura faziosa del Quotidiano della Basilicata del 17 maggio, che nella sua nota a corredo dei dati elettorali – e non in un editoriale – conclude con banalità le proprie riflessioni, lasciando intendere la responsabilità di S.E.L. per l’assenza della sinistra in consiglio.
Un dato è inoppugnabile: il progetto politico di Di Biase e Lisanti, che fantasticavano sul “traghettamento” del ceto moderato-cattolico nel centrosinistra, è stato bocciato e ha mortificato, in maniera evidente, tutto l’elettorato di sinistra che comunque, siamo certi, ha votato con senso di responsabilità. Dovremmo osservare con più attenzione, per esempio, le ragioni della grande affermazione di Pisapia in una città difficile come Milano, la cui forza risiede in una proposta autorevole e seria che è riuscita a tenere tutti assieme, partiti, associazioni, centri sociali e movimenti.
Quello che noi auspichiamo, oggi, è uno scatto d’orgoglio da parte della sinistra ferrandinese affinché ci si organizzi, non solo per svolgere il ruolo di opposizione sociale all’amministrazione di D’Amelio, ma anche per comprendere le ragioni della sconfitta e provare a costruire da subito una credibile alternativa, sia politica che culturale. Il primo banco di prova cui chiamiamo a raccolta le forze del centrosinistra sono i referendum del 12 e 13 giugno, che possono essere l’occasione per ritornare a parlare di Politica e dei problemi dei cittadini.