Sequestrati beni ad un ex boss del contrabbando pugliese
Gli investigatori della Direzione Investigativa Antimafia di Lecce e di Padova hanno sequestrato beni per oltre 2 milioni e mezzo di euro a Giuseppe D’Onofrio, in esecuzione di un decreto di sequestro emesso dal Tribunale di Brindisi, Sezione Misure di Prevenzione. Il sequestro ha interessato la porzione di un immobile di pregio – la storica “Barchessa di Villa Molin” – ubicato a Padova (di proprietà della moglie di D’Onofrio, Annalisa Brondin), nonché le quote di capitale sociale della società “I Trulli Srl” con sede a Padova.
I precedenti giudiziari di D’Onofrio, nativo della Puglia ma ormai noto commerciate nell’area veneta, delineano la sua figura di esponente di vertice di organizzazione criminale dedita al contrabbando di tabacchi lavorati esteri negli anni ’80 e ’90), con precedenti specifici anche per traffico di stupefacenti e furto. Le indagini partite dalla Procura di Padova e successivamente trasmesse alla magistratura brindisina, ha consentito alla Dia di documentare la riconducibilità a D’Onofrio di tutti i beni oggetto di sequestro, acquistati con risorse provenienti da attività delittuose.
In particolare, è stato evidenziato che le disponibilità economiche investite per l’acquisto dell’immobile e per l’avvio dell’azienda “I Trulli Srl” non potevano dipendere da entrate lecite, in quanto sia D’Onofrio che la moglie avrebbero dichiarato, nel tempo, redditi pressoché insistenti.