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Sequestro preventivo della centrale Enel ‘Federico II’ di Cerano, a Brindisi

Una vasta operazione in materia ambientale che coinvolge la centrale termoelettrica Enel di Cerano a Brindisi, la Cementir e l’Ilva in amministrazione straordinaria a Taranto ha visto impegnati gli uomini della Guardia di Finanza del capoluogo jonico, che ha effettuato sequestri ingenti. Secondo quanto accertato dai militari, coordinati dalla Procura della Repubblica di Lecce, i tre colossi avrebbero violato alcune norme del settore ambiente e sarebbe emerso inoltre un traffico illecito di rifiuti lavorati senza autorizzazione. Questo avrebbe portato alla formazione di proventi illeciti.
I militari della Guardia di finanza di Taranto hanno eseguito il sequestro preventivo, con facoltà d’uso e l’obbligo di seguire prescrizioni, della centrale Enel “Federico II” di Cerano, a Brindisi. Nel provvedimento sarebbe contestata la qualità del tipo di ceneri arrivate alla Cementir di Taranto per produrre cemento, risultate non in linea con le norme di legge. Oltre alla centrale Enel di Cerano, i militari della Guardia di finanza hanno sottoposto a sequestro per traffico di rifiuti anche lo stabilimento di Taranto Cementir Italia spa e i parchi Loppa d’altoforno, nastri trasportatori e tramogge di quest’ultima fabbrica e del siderurgico Ilva di Taranto. Per tutti i siti è stata disposta la facoltà d’uso provvisoria per un termine non superiore ai 60 giorni.

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