Sergio Marchionne in visita allo stabilimento Cnh di Lecce
Due giornate di incontri e riunioni per Sergio Marchionne, il numero uno di Fiat, in visita presso lo stabilimento leccese del gruppo Cnh, specializzato nella produzione di macchine movimento terra da destinare a miniere, cave e cantieri. Già nel primo pomeriggio di ieri, l’amministratore delegato del gruppo torinese, avrebbe avuto un colloquio con i vertici e i dirigenti di primo livello di Cnh, per tracciare un bilancio sui risultati raggiunti dalle linee produttive, sulla redditività dello stabilimento e sugli investimenti passati e futuri. Lo stabilimento di Lecce-Surbo sembra aver recuperato terreno dopo la temporanea chiusura del 2009, periodo in cui, a causa della crisi del settore e del crollo della domanda di mercato, rimasero invendute 300 automotive, e a Lecce 340 operai finirono in mobilità, con la copertura della cassa integrazione straordinaria. La fabbrica riaprì i battenti con un mese e mezzo di anticipo sulla tabella di marcia, e oggi conta al lavoro 400 operai e un centinaio di impiegati per la produzione di macchine destinate ai lavori industriali e stradali e suddivise tra cinque linee: “Weel Loader”, “Dozer”, “Theleandler”, “Mini Weel Loader” e “Terna”.
Entro la fine dell’anno, la produzione di auto motive dovrebbe raggiungere quota 6500 unità, di cui 3500 solo per la nuova “Terna”, la punta di diamante dello stabilimento: un mini escavatore adatto per i lavori stradali e industriali che veniva inizialmente prodotto a Imola, prima cioè, dell´annunciata chiusura dello stabilimento emiliano di Cnh nel 2011.
La visita di oggi di Marchionne si sarebbe concentrata, invece, sui dettagli della logistica interna allo stabilimento, da cui dipende il buon funzionamento dell’intera catena produttiva: dall’esito di questi incontri tra i vertici Fiat, potrebbero dipendere valutazioni e investimenti futuri per il mantenimento della produzione nella più importante azienda metalmeccanica del Salento, orgogliosamente scampata alla crisi.