Settimana Internazionale della Ricerca 2011
Prosegue la prima giornata tutta materana per la Settimana Internazionale della Ricerca 2011. Conclusione questa sera con workshop, seminario, dialoghi, reading di poesie e un concerto a cura del conservatorio “E.R. Duni” di Matera. Evento clou venerdì con la consegna di due importanti premi presso la Sala Carlo Levi a Palazzo Lanfranchi: alle ore 18 il Premio Scienza e arte a Danilo Santos De Miranda (Consegnato dal Presidente della Regione Vito De Filippo e presentata dal giornalista Oreste Lo Pomo) e il Premio Internazionale William JAMES allo psicologo italiano Santo Di Nuovo (consegnato dal Rettore UNIBAS Mauro Fiorentino e presentato dallo psicologo Giuseppe Mininni). Mattinata con il dialogo “Ricerca, sviluppo, innovazione” presso la “Sala della memoria e del ricordo” (fino a questa sera) della Provincia di Matera con Istituzioni e rappresentanti del mondo accademico, lavoro coordinato da Oscar Nicolaus. A seguire la Prima sessione del “Workshop on scientific writing” tenuto tramite videoconferenza dal docente Ricardo Pietrobon (Duke University).
“Il Workshop on scientific writing è una grande occasione per capire l’importanza della scrittura scientifica”- ha rimarcato il Direttore scientifico della Settimana Internazionale della Ricerca, Mauro Maldonato – “le sessioni saranno tre, domani e giovedì alle ore 9 di mattina sempre in questa accogliente sala.” Non è mancata una forte riflessione da parte dello psichiatra Maldonato : “è singolare come in tutto il mezzogiorno non vi sia una riflessione sull’impatto economico che puo’ avere il turismo culturale, come mai questo divario tra nord e sud Italia? Cosa ha dimeno Matera da altre città? Basti pensare al Festival di Filosofia di Modena che in tre giorni raggiunge duecento lima presenze. Penso non sia un problema di risorse ma di iniziare a fare sistema, un problema su cui si devono interrogare anche i politici”.
Il padrone di casa, Franco Stella ha ringraziato gli organizzatori per questo grande evento e ha ribadito: “la nostra amministrazione non si sottrae alla collaborazione con l’UNIBAS poichè serve una sinergia fatta con atti di concretezza. Noi vogliamo esser protagonisti di questo passaggio importante e di vera comunicazione. Perché questa grande convergenza e assonanza con l’ Unibas? Perché la nostra non è una università di serie b”.
L’ assessore Comunale alla Cultura, Cornelio Bergantino ha sottolineato: “in questo incontro non ci sono i saluti formali ma un vero dialogo, un forte segnale di innovazione quanto mai utile. Un metodo necessario per dare delle risposte concrete. Bisogna assolutamente invertire il trinomio ricerca, sviluppo e innovazione. Matera puo’ diventare capitale Europea nel 2019 se diventa laboratorio di ricerca Europea e di produzione culturale. Il tutto sfruttando le sue radici ma occorre anche fare presto lo studentato e le infrastrutture”.
Il Pro-Rettore UNIBAS Giovanni Di Renzo ha lasciato la platea con una nota di speranza: “il nostro sistema universitario è estremamente giovane. E’ tutto fisiologicamente normale. Se il contesto culturale e le persone con cui interloquiamo non cambiano è difficile comunicare. Manca un vero coordinamento di tutti i soggetti interessati e che si pongano in modo costruttivo, anche con fondamentali sistemi pubblici di trasporto”.
Il Direttore Dissla Unibas Francesco Pannarelli ha concluso: “è fondamentale il momento di decisione inerenti i fondi, che riguarda sia i politici che noi, mondo Accademico”. A braccio il Delegato Rettore Polo di Matera – UNIBAS Cristos Xiloyannis che rivolgendosi agli studenti in platea ha affermato: “voi fateci più critica costruttiva ricordandoci sempre che ognuno di noi ha dei limiti. Noi docenti, invece, dobbiamo dare ai nostri studenti maggiore qualità confrontandoci a livello Internazione. Apriamoci a nuove esperienze”.
Ricardo Pietrobon (Duke University) ha affermato: “Tradizionalmente la scienza è intesa come un modo per generare informazioni che talvolta possono essere trasferite nella pratica, solitamente sottoforma di un manoscritto. In altre parole, non importa quanto sia affascinante un progetto di ricerca, la quantità di lavoro o di finanziamenti saranno destinati soprattutto alla comunicazione dei dati scientifici. Nella nostra epoca, l’articolo scientifico è il gold standard. La principale conseguenza di questa struttura è che scrivere male può trasformare una buona scienza in qualcosa di inutile nella migliore delle ipotesi o di sbagliato nella peggiore. Nei Workshop che il Prof. Maldonato mi ha dato l’opportunità di tenere durante la Settimana Internazionale della Ricerca, mi occuperò di una serie di metodi per migliorare la scrittura scientifica sulla base di esperienze maturate sia all’interno del Research on Research Group che nella rete internazionale del Research and Innovation Coaching Program. Questi metodi non comprendono solo utili ‘ricette’ su come scrivere bene, ma si basano su diversi principi tratti dalla psicologia cognitiva e concordati a livello internazionale per la scrittura di protocolli scientifici. Coordinamento organizzativo della Settimana Internazionale della Ricerca 2011 : Ilaria Anzoise, Silvia Dell’ Orco, Piera D Marca, Michele Mennuni, Rita Montinaro, Francesco Roccanova e Maria Anna Flumero.
Chi è il Direttore scientifico della Settimana Internazionale della Ricerca, Mauro Maldonato: medico -chirurgo e psichiatra. È professore di Psicologia generale all’Università della Basilicata. Ha studiato nelle Università La Sapienza (Roma), Federico II (Napoli), London School of Economics (Londra), École des hautes études (Parigi). È stato recurrent visiting professor alla Pontificia Universidade Católica de São Paulo e alla Duke University. Dirige il Cognitive Science Studies for the Research on Research Group alla Duke University (Durham, North Carolina). È autore e curatore di volumi e articoli scientifici in inglese, francese, portoghese e spagnolo.
DICHIARAZIONI RELATORI DEL 5 OTTOBRE 2011:
Anna Oliviero Ferraris. Relazione: “Chi manipola la nostra mente” ORE 16
La manipolazione non è certo una novità, è sempre esistita sia nella quotidianità come nella politica, basta ricordare i sofisti greci. Nel Novecento è stata utilizzata in occidente in modo scientifico dalle dittature. Oggi la manipolazione fa parte del bagaglio culturale dei comunicatori di professione e arriva dentro casa, in forme suggestive e avvolgenti, attraverso i mass media. Il linguaggio multimediale si presta bene a questo tipo di operazione. L’immagine ha un impatto notevole sul cervello umano ed è in grado di inviare messaggi che, aggirando il ragionamento, arrivano direttamente alle emozioni. Ciò spiega perché la pubblicità abbia invaso la televisione e il web e perché i politici agiscano come degli attori. Berlusconi che da Vespa firma il “contratto con gli italiani” è stato un colpo di teatro di forte impatto sull’immaginario degli spettatori. Poiché la comunicazione oggi è dappertutto e le manipolazioni sono facili da realizzare da chi gestisce la multimedialità è indispensabile che tutti quanti, i giovani in particolare, riflettano su ciò che può essere veicolato a livello di metacomunicazione e imparino a leggere, al di là dei messaggi espliciti, anche quelli impliciti.
Alberto Oliverio – La mente inconsapevole ORE 16
Noi riteniamo di essere consapevoli di gran parte dei nostri processi mentali ma la verità è diversa in quanto gran parte delle attività nervose sono inconsce. Il nostro cervello lavora anche quando riteniamo di aver “staccato la spina” e gran parte dei processi mentali, dalla visione alla memoria e alle decisioni si verificano a livello inconscio. Un inconscio diverso rispetto a quello freudiano ma non per questo meno inquietante in quanto numerose funzioni mentali si verificano nostro malgrado o più semplicemente a nostra insaputa. Dai primi stati di formazione della mente infantile alla memoria, alle decisioni, desideri, gratificazioni, processi creativi, la dimensione inconscia della mente gioca un ruolo fondamentale e indica che non tutto ciò che si verifica nel cervello traspare all’Io. Alberto Oliverio è professore di psicobiologia alla Sapienza, Università di Roma, dove dirige il Centro di Neurobiologia.
Loredano Matteo Lorenzetti ORE 18 – La relazione “Verità e bellezza” muove nella direzione di un iniziale interrogativo: “Esiste un rapporto della verità con la bellezza?”. “E come affrontarlo?”. Un quesito che si fa percorso d’indagine pluridisciplinare attraverso la proposta che l’invenzione della verità possa risiedere anche nell’invenzione della bellezza, nelle sue diverse forme, e che l’una e l’altra trovano le loro radici nell’esistenza. Perfino che nel ‘luogo’ della vita l’una possa essere d’orientamento per la ricerca inventiva dell’altra e viceversa. In questo cammino, l’esame di tale rapporto conduce progressivamente a chiedersi se entrambe – nel loro multiforme relazionarsi – non siano altro che modi per pronunciare autenticamente se stessi in una ulteriore scoperta inventiva: quella del destino a cui ciascuno di noi è chiamato nel costruire quell’architettura dell’anima attraverso la quale ospitare e dare assetto a verità e bellezza di sé. In questa prospettiva viene rivisitata l’espressione di Dostoevskij secondo il quale la bellezza salverà il mondo. Una rivisitazione che permette di dare un ulteriore sguardo al tema del Convegno: verità e bellezza possono inventare la salvezza del mondo dall’amore – creativo – che ciascuno riesce a vivere e donare. Loredano Matteo Lorenzetti è: Pedagogista – Specialista psicologo; Psicoterapeuta iscritto all’Albo; Architetto; Docente di Psicologia generale; Docente di Psicologia dell’educazione e dell’apprendimento; Istituto Superiore “Lumen Gentium”; Facoltà di Scienze Umanistiche Pontificio Ateneo Lateranense